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Storia[]
Addestramento[]
Altaïr nacque da genitori Assassini; madre cristiana e padre musulmano, Umar. Durante la sua infanzia, come tutti i bambini nati nella Confraternita, venne separato dai genitori per essere addestrato da Al Mualim, superando rapidamente i suoi compagni in abilità. A causa delle regole dell'Ordine, che, secondo Al Mualim, l'amore avrebbe fatto gli Assassini più deboli, e per il loro addestramento costante, il padre di Altaïr non mostrò amore verso di lui, anche se si sentiva di aver soppresso i suoi veri sentimenti per il bene dell'Ordine e la sua causa. La madre di Altaïr morì alla nascita del figlio, e il padre Umar venne giustiziato dai Saraceni per aver ucciso un nobile saraceno a Masyaf quando Altaïr aveva 11 anni. Nonostante le sue urla nei momenti precedenti all'esecuzione del padre, Altaïr non sentì alcun dolore reale. Considerava infatti più come un padre Al Mualim che il suo padre biologico, anche se l'amore per Al Mualim era "debole e disonesto". Altaïr crebbe assieme ad Abbas Sofian. I due erano degli ottimi amici, fino a quando Altaïr gli rivelò che il padre di Abbas, Ahmad, si era suicidato nella sua casa. Dopo che Altaïr parlò anche agli altri Assassini di questo, Abbas sviluppò un odio personale per lui, credendo che stesse dicendo bugie.
Promozione a Maestro Assassino[]
Nel 1189, quando Altaïr aveva 24 anni, Masyaf venne attaccata dai templari, aiutati da un loro alleato, Haras, che si era infiltrato nell'Ordine. Durante la battaglia, Altaïr tornò a Masyaf col suo cavallo, salvando un Assassino dai templari, che lo avevano ferito alla caviglia. Altaïr venne informato da Abbas del tradimento, e che i Templari avevano occupato la cittadella, in cui era rimasto Al Mualim. Altaïr ordinò ad Abbas di aggirare assieme agli altri i Templari nel villaggio e spingerli nella gola, mentre Altaïr si occupava di entrare nel castello e salvare Al Mualim. Altaïr si diresse quindi verso la fortezza, uccidendo i soldati templari e salvando gli abitanti del villaggio in pericolo. Giunto alle porte della fortezza, venne accolto dal traditore, che bloccò Altaïr all'ingresso. Una volta chiuse le porte, il traditore iniziò a giustiziare gli Assassini che aveva catturato, tra cui Al Mualim, nel cortile con una balestra. Altaïr, rimasto fuori dalla fortezza, riuscì a scalare delle impalcature all'esterno delle mura. Da lì, percorrendo velocemente le mura, si lanciò su un tetto, da cui assassinò il traditore, salvando Al Mualim. In seguito a quegli eventi, Altaïr si era guadagnato il rispetto di Al Mualim, ed era stato promosso al rango di Maestro Assassino. Saputo ciò, Abbas sputò vicino ai piedi di Altaïr, che si limitò invece a schernirlo. Fu la prima volta in cui Altaïr dimostrò la sua arroganza, che anni dopo causò gravi perdite all'Ordine.
Ricerca del Calice[]
Nel 1190, la minaccia di un'altra crociata si profilava. Altaïr aveva già raggiunto il rango di Maestro Assassino, e venne incaricato di recuperare un antico artefatto conosciuto come il Calice. Appreso che, al fine di completare il suo compito, doveva ottenere tre chiavi dai loro proprietari templari, Altaïr iniziò la sua ricerca. Recatosi a Damasco, Altaïr incontrò un Rafiq, che gli disse che il mercante Tamir aveva stretti legami con i templari nella zona. Dopo aver interrogato Misbah, un uomo che aveva dei contatti con Tamir, Altaïr fronteggiò Tamir e, prima di ucciderlo, apprese che il Calice era rinchiuso nel Tempio della Sabbia e che erano necessarie tre chiavi per entrarvi.
Altaïr visitò quindi la danzatrice Fajera, che era inizialmente riluttante a contribuire con lui, facendo combattere Altaïr contro un uomo conosciuto come Badr. Dopo aver sconfitto l'uomo e catturato Fajera, Altaïr ottenne la prima delle tre chiavi, e scoprì che un uomo presso l'ospedale templare di Tiro avrebbe potuto aiutarlo a trovare le altre chiavi. Arrivato a Tiro, Altaïr cercò Hamid, il Rafiq locale, dal quale apprese che Rolando di Napula, capo dell'ospedale e templare, aveva discusso con qualcuno di recente. Per entrare nell'ospedale, Altaïr navigò nelle fogne, entrando nell'edificio dal basso con l'obiettivo di assassinare Rolando. Altaïr ottenne la seconda chiave da un prigioniero di Rolando: un uomo anziano che era stato al misterioso Tempio del Calice. In viaggio verso Gerusalemme assieme a Kadar, un Assassino del posto, Altaïr apprese che il capo dell'Ordine dei templari, Lord Basilisk, di solito era nel palazzo reale di Gerusalemme con il re, e che aveva in suo possesso la terza chiave. Il re stava progettando di organizzare una festa a non troppo tempo da allora, e per avvicinarsi a Basilisk, Altaïr logicamente decise di scoprire dove si farà la festa. Ascoltando alcune delle conversazioni tra i nobili, Altaïr interrogò Ayman, uno degli invitati alla festa, e scoprì dove ci sarebbe stata la festa. Infiltratosi grazie all'aiuto di uno degli uomini di Kadar, Altaïr incontrò Lord Basilisk per la prima volta. Dopo una breve battaglia con lui, Altaïr riuscì a recuperare la chiave, ma non ebbe il tempo di uccidere il templare, che era fuggito. Tuttavia, nell'azione, ha anche collaborato alla difesa di Acri, e ha rivelato l'identità di un traditore degli Assassini, il vice-comandante dell'Ordine Harash. Affrettatosi all'interno della fortezza dell'Ordine ad Aleppo, Altaïr affrontò il traditore Harash, ei due si fronteggiarono in duello. Dopo una breve lotta, Altaïr ne uscì vittorioso. Alla fine, prossimi al tempio grazie a una socia di nome Adha, Altaïr venne stupito quando scoprì che lei era il Calice. Dopo questa rivelazione tuttavia, Basilisk la rapì, portandola a Tiro. Arrivato al porto di Tiro, Altaïr incontra ancora una volta Basilisk. Quindi, i due combatterono di nuovo, con il duello che termina con la morte per mano di Altaïr di Basilisk. Di conseguenza, Altaïr scopre che Adha non si trovava sulla nave di Basilisk, ma era tenuta prigioniera su un'altra nave. Sarebbero passati anni prima che Altaïr possa riuscire a ritrovare Adha, ma era troppo tardi per salvarla, tutto quello che poteva fare era vendicarla. In una rabbia furiosa ed emotiva, Altaïr diede la caccia e uccise tutti responsabili della morte di Adha, anche se l'atto non lo ha portato a nessuna gioia, in quanto le sue azioni non potevano riportarla indietro. Altaïr iniziò la sua ricerca, recandosi a cavallo a Damasco alla ricerca di Tamir, il suo primo bersaglio. Arrivato, si recò alla Dimora degli Assassini locale, dove chiese la posizione di Tamir. Il Rafiq rifiutò, mandando Altaïr a raccogliere le informazioni sul suo primo bersaglio sul campo. Passando attraverso quartiere povero della città, Altaïr interrogò gli informatori, rubò lettere e mappe, e intercettò le conversazioni sul suo bersaglio, per acquisire la posizione del suo obiettivo. Tornato alla dimora con queste informazioni, ha ricevuto il permesso per l'uccisione e una piuma bianca, che deve essere bagnata nel sangue della vittima, come prova dell'omicidio. In una piazza del quartiere del mercato, Altaïr assiste all'uccisione da parte di Tamir di un suo socio. Mentre Tamir se ne stava andando, Altaïr riuscì ad avvicinarsi e lo uccise. Tornato alla dimora, ad Altaïr venne ordinato di tornare da Al Mualim, che lo premiò per il suo primo passo sulla strada della redenzione, e gli concede un altro pezzo del suo equipaggiamento. Altaïr poi partì verso, Acri e Gerusalemme, per assassinare i suoi prossimi obiettivi. Altaïr fu costretto ad assassinare altri otto uomini: Tamir un potente mercante d'armi, un mercante di schiavi di nome Talal, il Gran Maestro dei Cavalieri Ospitalieri, Garniero di Naplusa, il mercante Abu'l Nuqoud, l'usurpatore Majd Addin, il governatore di Acri Guglielmo del Monferrato, l'ulema Jubair al Hakim, l'ufficiale teutonico Sibrando e per ultimo Roberto di Sable. Altaïr durante l'ultimo compito a Gerusalemme,combatte con una donna( Maria,la futura moglie di Altaïr) che aveva preso il posto di Roberto e dice ad Altaïr che Roberto si sta recando ad Arsuf con Re Riccardo e stringere un'alleanza per distruggere gli assassini e potrebbe funzionare. Poco dopo Altaïr va ad Arsuf per fermare Roberto. Altaïr Dice a Riccardo che Roberto ha intenzione di tradirlo, ma Roberto nega. Riccardo, non sapendo chi dice il vero, fa combattere i due in modo che Dio farà vincere colui che combatte per una giusta causa. Altaïr uccide prima alcuni soldati e poi affronta Roberto e lo uccide. Roberto, prima di spirare, gli rivelò che il vero nemico era Al Mualim, che aveva usato Altaïr per togliere di mezzo i suoi compagni. Tornato a Masyaf, trovò tutti gli abitanti della roccaforte ipnotizzati, e venne attaccato da alcuni compagni. Ad aiutarlo arrivò inaspettatamente Malik, che si occupò degli abitanti soggiogati mentre Altaïr trovò Al Mualim che lo immobilizzò e si moltiplicò per affrontarlo. Dopo un lungo duello, lo uccise e recuperò la Mela dell'Eden che si attivò e fece vedere un ologramma raffigurante il mondo intero.
La ribellione[]
Subito dopo la morte del Mentore, Altaïr portò il corpo di Al Mualim attraverso la fortezza per bruciarlo, assicurandosi quindi che sia il vero corpo e non un'illusione. Durante la strada, Altaïr incontrò Abbas, a cui spiegò gli avvenimenti, e a cui disse di aver messo la Mela nello studio di Al Mualim. Arrivato alla pira che ha fatto allestire, Altaïr diede fuoco al corpo. Vedendo che ciò andava contro i loro usi, Abbas e parte del popolo e degli Assassini di Masyaf si ribellarono. Abbas ne approfittò per gettare Altaïr sotto al piccolo dirupo dove era allestita la pira, e fuggire a prendere la Mela. L'Ordine si divise quindi tra coloro che erano leali ad Altaïr e coloro che, indignati per l'irrispettosità verso i loro usi, attaccarono Altaïr. Mentre Altaïr disarmava gli Assassini che si opponevano a lui per scongiurare una guerra civile, Abbas raggiunse la torre di guardia con la Mela in mano. Lì, iniziò a discutere con Altaïr, ma venne abbagliato dalla Mela, che iniziò a brillare e a sprigionare energia. Per evitare un disastro, Altaïr si arrampicò velocemente sulla torre, dove raccolse la Mela, bloccando le esplosioni di energia.
Accettazione come Mentore[]
Sotto la guida di Altaïr, gli Assassini cambiarono radicalmente le loro abitudini, passando dagli omicidi in pubblico ad assassinii silenziosi. Venne introdotto anche il veleno, arma precedentemente ripudiata sia da Altaïr che dal suo maestro. Negli anni che seguirono Altaïr si interrogò continuamente sulla natura della Mela e cercò di comprenderne le proprietà e ogni progresso che compiva lo annotava su un codice.
Attacco al porto di Acri[]
Un mese dopo la morte di Al Mualim, la Crociata era ancora in atto, e i templari non erano ancora stati sconfitti. Mentre si preparavano per fuggire a Cipro, sotto la guida di Armand Bouchart, i templari avevano messo in sicurezza il porto di Acri per la loro fuga. Guidando l'attacco al porto, Altaïr si trovò di fronte alla stessa donna che aveva preso il posto di Roberto di Sable al funerale di Majd Addin. La donna incolpò Altaïr di aver rovinato la sua vita uccidendo Roberto, e attaccò l'Assassino. Altaïr, più abile di lei, la sconfisse. Rivelato il suo nome, Maria, la ragazza si rese conto che era stata tradita da Bouchart. Altaïr la prese in ostaggio, e la costrinse a viaggiare con lui a Cipro. Altaïr lasciò temporaneamente il controllo dell'Ordine, e partì per l'isola di Cipro, acquistata dai Templari da Re Riccardo. Arrivato nella città di Limassol, Altaïr stabilì un contatto con Alexander, il capo della resistenza cipriota contro i templari. Alexander divenne il principale alleato di Altaïr a Cipro, a cui affidò anche il controllo di Maria.
Attacco al castello di Limassol[]
Altaïr si recò al covo della Resistenza, dove Alexander gli rivelò che i templari si erano rifugiati nel castello di Limassol, anche se avevano già cominciato a controllare altre zone di Cipro. Alexander consigliò quindi ad Altaïr di uccidere il capitano delle guardie al castello, che dovrebbe essere poi sostituito da una spia di Alexander. Completato con successo questo compito, Altaïr incontrò Osman, un uomo che spiava i templari, per dirgli che "Alexander augura a sua nonna un compleanno gioioso." Dopo aver dato la parola d'ordine, Osman confidò ad Altaïr che i Templari erano interessati ad una sorta di archivio nascosto a Cipro. Gli disse inoltre anche il nome del capo dei Templari di Limassol: Federico "il Rosso". Osman fece in modo di ridurre il numero delle guardie di pattuglia al castello per un breve periodo, permettendo ad Altaïr di infiltrarsi nel castello e uccidere Federico. Successivamente, tornato al covo della Resistenza, Altaïr trovò l'edificio in fiamme, circondato dai templari. Uccisi i templari all'esterno, Altaïr entrò nell'edificio, ma vi trovò nessuno all'interno. Si recò quindi alla cattedrale di Limassol, dove poté assistere ad un discorso di Armand Bouchart al popolo di Limassol sulla morte di Federico. Furioso, Armand minacciò i ciprioti, ma Osman gli consigliò di smettere. Dopo una breve pausa di riflessione, Armand si rese conto che Osman era un traditore, e lo uccise. Poco dopo, Maria corse da Armand per informarlo della presenza di Altaïr. Rifiutatosi di fidarsi di Maria, e incolpandola della morte di Roberto di Sable, la fece imprigionare. Altaïr riuscì a salvare Maria, riportandola da Alexander vicino al porto di Limassol. Lì, Altaïr scoprì che Bouchart era fuggito a Kyrenia. Alexander gli consigliò quindi di trovare un marinaio di nome Pasha, in debito con Alexander, per farsi portare a Kyrenia assieme a Maria. Prima di partire, Altaïr si infiltrò su una nave Templare attraccata nel porto per poter controllare il registro di navigazione. Altaïr partì quindi con Maria per Kyrenia, con lo scopo di entrare in contatto con il socio di Alexander, Barnabas.
Arrivo a Kyrenia[]
Appena la barca attraccò, mentre se ne andavano, Altaïr e Maria vennero fermati dai pirati, che volevano consegnarli alle autorità per ricevere la ricompensa della taglia. Mentre fuggivano dalla stiva, Maria diede un calcio alla scala che stavano utilizzando, e scappò lasciando Altaïr a combattere. Liberatosi dei pirati, Altaïr se ne andò, scoprendo che gli uomini della Resistenza avevano catturato Maria, che tornò nelle mani dell'Assassino. Altaïr incontrò quindi un uomo della Resistenza, Markos, che si offrì di controllare Maria. Trovato il covo della Resistenza, Altaïr vi incontrò un uomo, che si faceva chiamare Barnabas. Barnabas disse ad Altaïr che Armand Bouchart si era probabilmente rifugiato al castello di Buffavento, una roccaforte dei Templari. Barnabas si offrì di aiutarlo ad entrare, ma chiede ad Altaïr di uccidere prima un mercante che aveva tradito la Resistenza, chiamato Jonas. Altaïr studiò la zona, e trovò Jonas mentre parlava con un'altra persona. Uccise le guardie nelle vicinanze, Altaïr fronteggiò Jonas, che fuggì senza dare ad Altaïr l'occasione di ucciderlo. Tuttavia, Altaïr lo intercettò in una zona appartata, e lo uccise. Ucciso il suo obiettivo, Altaïr si recò al porto da Markos per mettere al sicuro Maria. Altaïr li trovò circondati dalle guardie, ma li riuscì a salvare in tempo. Quando Altaïr citò "il Toro", Maria gli disse che lo aveva già incontrato una volta, e che si chiamava Moloch. Altaïr, col timore che Maria possa essere catturata, disse a Markos di incontrarsi al covo della Resistenza. Altaïr li anticipò, e incontrò di nuovo Barnabas, che spiegò loro che la morte di Jonas aveva provocato dei disordini in città. Dopo aver spiegato a Barnabas che Markos era di ritorno al covo, Altaïr si recò a sopprimere le rivolte, suscitate da Moloch.
Infiltrazione al castello di Kantara[]
Uccidendo i seguaci di Moloch in tutta Kyrenia, Altaïr riuscì a calmare i disordini, impedendo l'esplosione della rivolta. Tornato al covo, Markos lo interrogò riguardo ai disordini, e Altaïr confermò che la morte di Jonas ne era la causa. Placata la rivolta, Altaïr si concentrò sul suo nuovo obiettivo, individuare e assassinare Moloch. Maria gli disse che viveva nel Castello di Kantara, e Altaïr si diresse quindi al castello. Mentre scalava le mura, eludendo l'attenzione delle guardie, Altaïr trovò una chiesa, e vi entrò dal tetto. Altaïr trovò Moloch presso l'altare, e si avvicinò a lui furtivamente, lanciandosi contro di lui per ucciderlo. Tuttavia, Moloch, accortosi della presenza di Altaïr, lo afferrò alla gola, prima che la lama dell'assassino potesse raggiungerlo, e lo gettò a terra. Rapidamente, Moloch afferrò il flagello, e i due diedero inizio allo scontro. Utilizzando le grandi dimensioni di Moloch a proprio vantaggio, Altaïr afferrò il flagello di Moloch, lo strangolò con esso. Prima di morire, Moloch disse ad Altaïr che la sua volontà si era espansa ben oltre gli ideali dei templari e degli Assassini. Dopo essere stato scoperto, Altaïr venne attaccato dalle guardie e dai seguaci di Moloch. Correndo attraverso le fortificazioni del castello, Altaïr si fece strada verso la cima del castello. Tuttavia, si trovò in trappola, circondato dalle guardie e dai seguaci. Voltatosi per affrontare le guardie che gli venivano contro, Altaïr riuscì a contrastare l'attacco, lanciando due seguaci di Moloch sotto le mura. Successivamente, Altaïr fece un salto della fede all'indietro, cadendo in una balla di fieno. Altaïr riuscì quindi a fuggire e tornare al covo.
Aiutando la Resistenza[]
Una volta arrivato al covo, Altaïr venne informato da Markos che i templari avevano attaccato il covo durante la sua assenza, e che avevano catturato Maria e alcuni membri della Resistenza. Markos sospettava che i templari si avvalessero del consiglio di un Oracolo Oscuro, che rivelò loro la posizione del covo. Altaïr pensò invece che Barnabas li avesse traditi. Sorpreso, Markos disse ad Altaïr che Barnabas era stato giustiziato il giorno prima dell'arrivo di Altaïr a Kyrenia. Altaïr capì quindi di esser stato imbrogliato. Le esecuzioni dei membri della Resistenza stavano per avvenire, così Markos chiese ad Altaïr di salvarli. Altaïr procedette quindi a perlustrare la città, alla ricerca dei membri della Resistenza. Trovati Altaïr uccise il carnefice e le guardie templari circostanti, liberando poi i membri. Fatto ritorno al covo, portando notizia del suo successo, Markos lo informò che avrebbe trovato i rimanenti prigionieri nel porto o nel Castello di Buffavento. Prima di andare al porto, Altaïr individuò una guardia carceraria, che pedinò in una zona appartata, dove lo uccise rapidamente. Poi, fingendosi ubriaco, ingannò un'altra guardia, facendole rivelare la posizione dei membri della Resistenza imprigionati nel porto e dove era nascosta la chiave della loro prigione. Raggiunto il suo scopo, Altaïr uccise la guardia, per poi infiltrarsi nell'avamposto dei crociati per recuperare la chiave, prima di procedere a liberare i rimanenti membri della Resistenza. Altaïr chiese ai prigionieri se erano stati accompagnati da una donna, e uno di essi gli rivelò che il figlio di Moloch, Shalim, l'aveva portata con sé. Respinto l'attacco dei templari al porto, Altaïr tornò al covo.
Infiltrazione al castello di Buffavento[]
Altaïr tornò da Markos, a cui disse di aver liberato i membri della Resistenza. Inoltre, Altaïr avvertì Markos riguardo ad un possibile altro attacco templare. Mentre Markos credeva che l'Oracolo era la responsabile dell'attacco, Altaïr riteneva che la responsabilità fosse dell'uomo che aveva sostituito Barnabas. Credendo che il vero Barnabas avesse rivelato troppo sulla Resistenza sotto tortura, Altaïr si infiltrò nel castello di Buffavento per affrontare l'Oracolo Oscuro. Infiltratosi nel castello durante la notte, Altaïr si diresse furtivamente nelle prigioni del castello. Successivamente, Altaïr assistette a una conversazione tra Shalim e Armand Bouchart. Armand parlò a Shalim del suo debole per le donne, che portò alla fuga di Maria. Promettendo di trovarla, Shalim ricevette un pacco da Armand, che ordinò di consegnare ad Alexander di Limassol. Altaïr, sentendo questo, rimase stupito, credendo che Alexander fosse una spia dei templari. Proseguendo nella sua infiltrazione nel castello, Altaïr uccise il capo delle guardie per ottenere una chiave delle prigioni. Arrivato alle celle della prigione, Altaïr vide Armand uscire dalla prigione dell'Oracolo, mettendo in guardia i suoi uomini della sua ostilità. Dopo che Bouchart se ne andò, Altaïr poté entrare nella prigione dell'Oracolo. Urlando, l'Oracolo apparve ad Altaïr, che venne subito attaccato. Nonostante fosse aiutata da alcuni prigionieri che avevano perso la loro sanità mentale, Altaïr riuscì comunque a sconfiggerla. Altaïr le chiese quindi cosa l'aveva portata alla pazzia, ma lei rispose con divagazioni contorte, dichiarando di essere uno "strumento di Dio". Altaïr decise quindi di porre fine alle sue sofferenze, uccidendola con la sua lama. L'Assassino fuggì immediatamente dalla fortezza, per tornare al covo. Appena tornato al covo Altaïr scopre che Barnaba era in realtà un templare,addirittura il vice di Armand Bouchart, che aveva ucciso il vero Barnaba e lo sostituì. Non potendo più contare sulla resistenza, Altaïr decide di cercare Shalim e ucciderlo, poi s'imbatte in Maria che fingeva di essere una cittadina e introdusse Altaïr fino al suo palazzo. Poi Maria apprende da Shalim che tutto ciò per cui ha lottato finora era una menzogna e che i Templari lottano per se stessi invece che per l'umanità. Altaïr intromesosi nella discussione affronta Shalim e suo fratello gemello Shahar e li uccide entrambi, ma perde nuovamente di vista Maria. Con la morte di Shalim e Shahar Kyrenia è definitivamente liberata. Altaïr torna a Limassol per chiudere i conti con Bouchart, ma al suo arrivo scopre che Bouchart lo ha fatto incolpare di alcuni omicidi e quindi gli ha messo il popolo contro. Davanti all'ingresso del castello Altaïr si confronta con Barnaba e quest'ultimo tenta di mandargli la popolazione contro, ma Altaïr usa il Frutto dell'Eden per difendersi e quindi convince gli abitanti a ribellarsi ai templari. Subito dopo Maria uccide Barnaba e rivela ad Altaïr l'ubicazione dell'archivio,una sorta d'immensa biblioteca situata sotto il castello. Al livello più basso del castello Altaïr e Maria trovano Bouchart che rivela il piano dei Templari: l'archivio è il risultato di anni di ricerche condotte dall'ordine dei Templari in merito ai manufatti leggendari,come la Mela dell'Eden, ma con l'arrivo di Altaïr si era capito che quelle conoscenze potevano essere in pericolo se restavano a Cipro, pertanto Bouchart aveva chiesto il trasferimento in un'altra locazione. Maria si batte con Bouchart, ma viene sconfitta. Poi si intromette Altaïr che dopo una dura battaglia riesce ad uccidere Bouchart. Altaïr e Maria riescono a scappare prima che il castello crolli e poi insieme vogliono fare un viaggio per il mondo e Altaïr decide di non distruggere più il Frutto dell'Eden, ma comprenderne la natura, una scelta che avrà delle conseguenze per i suoi discendenti. Caduta dell'Ordine Dopo gli episodi di Cipro, Altaïr ebbe due figli da Maria: Darim (1195-?) e Sef (1197-1225). Diversi anni più tardi, in seguito ad una campagna contro i Mongoli, Altaïr torna a Masyaf insieme alla sua compagna; lì scopre che Abbas ha conquistato il controllo di Masyaf e dell'intero Ordine degli Assassini. Gli viene anche rivelato che suo figlio Sef è stato ucciso dal braccio destro di Abbas, Swami, facendogli credere che l'ordine venisse da Altaïr stesso. Colmo d'ira, Altaïr usa la Mela per controllare Swami e spingerlo ad auto-trafiggersi con un pugnale; Maria, nel tentativo di dissuadere il marito, rimane uccisa. Ormai accerchiato dagli Assassini assoggettati da Abbas, Altaïr è costretto ad abbandonare Masyaf. Durante la fuga incontra Darim, giunto alla fortezza dopo aver saputo della morte del fratello; i due riescono a farsi largo tra gli Assassini e fuggono da Masyaf a cavallo.
Il ritorno del Mentore[]
Molti anni dopo Altaïr, oramai anziano, torna a Masyaf. Un manipolo di Assassini a lui ancora fedeli gli si raduna accanto, scortandolo fino alla cittadella. Lì incontra Abbas, ormai completamente corrotto dal potere, e lo uccide con la pistola celata (creata grazie alle visioni sul futuro permesse dalla Mela). In seguito Altaïr rimette l'Ordine sui giusti binari, divenendone il Mentore per circa trent'anni. Successivamente, ormai novantaduenne, Altaïr difende Masyaf da un'incursione dei Mongoli grazie al potere della Mela. In questa circostanza, si congeda dai viaggiatori Niccolò e Matteo Polo (che negli anni addietro avevano conosciuto Altaïr ed erano diventati membri dell'Ordine) consegnandogli il Codice e le cinque Chiavi, ordinando loro di nasconderli. Conscio che Masyaf sarebbe presto caduta, Altaïr ordina agli Assassini e alla gente del villaggio di abbandonarla. Dato l'addio a suo figlio Darim, Altaïr entra nella biblioteca sotterranea che aveva fatto costruire, che di fatto diverrà la sua cripta. Nascosta la Mela dell'Eden, Altaïr registra i suoi ultimi istanti di vita in una sesta Chiave ed infine spira. Il suo scheletro e la Chiave verranno trovati nel 1512 da Ezio Auditore, che deciderà tuttavia di non toccare la Mela.
Scheda Tecnica[]
Nome Altaïr Ibn-La'Ahad
Origini Assassin's Creed
Genere Maschio
Classificazione Assassino Maestro
Età 24 Anni in Assassin's Creed , Circa 80 alla Morte
Poteri e Abilita Statistiche Al Massimo Umano , Abile con le Armi Bianche di ogni genere , Abile a Tirare i pugnali da lancio , Capacità di usare la Mela dell'Eden senza subire danni
Debolezze Non sa Nuotare , per un po di tempo Arrogante
Capacità Distruttiva Stradale
Raggio D'Azione Mischia Umana Estesa con La Spada , Svariati Metri con il Coltelli
Velocità Massimo Umano
Durabilità Stradale
Forza Di Sollevamento Massimo Umano
Forza Contundente Massimo Umano
Resistenza Alta
Intelligenza Molto Alta è riuscito a riportare le sorti della guerra ai Assassini non che l'Assassino più' Grande della Storia
Equipaggiamento Standard Coltelli , Una Spada , Lama nascosta , una volta ha preso il frutto del Eden
Attacchi / Tecniche Particolari
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