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Biografia[]

Artù è un giovane adulto, appena uscito dalla fase adolescenziale. È alto, ha capelli biondi e occhi azzurri. Un principe di circa 22 anni. È il figlio di Uther Pendragon, che lo precede come re di Camelot per le prime tre stagioni. Fin da bambino è stato addestrato nell'arte delle armi, e quasi nessuno nel corso della serie riesce a competere con lui con la spada; tant'è che suo padre, re Uther Pendragon di Camelot, più volte gli delega missioni particolarmente rischiose. È anche abile nella caccia. Artù ha spesso un atteggiamento arrogante e scortese (di cui Merlino fa spesso triste esperienza), ma ciò nasconde anche un lato più insicuro del suo carattere; più volte egli si mette a rischio per aiutare chi ama e per dimostrare al popolo, al padre e soprattutto a sé stesso di essere all'altezza delle grandi aspettative che tutti ripongono in lui, come restauratore della pace, secondo i pronostici enunciati dal Grande Drago. Il suo punto debole sono i rapporti umani: numerosi personaggi nel corso della serie riescono ad avvicinarglisi, occultando segreti e talvolta cattive intenzioni; esemplari più famosi sono Merlino e Morgana, entrambi dotati di potentissimi e staordinari poteri magici, di cui il principe non si accorge per tre stagioni, sebbene più volte dovrà la vita alla magia. La serie illustra in maniera assai libera la fase antecedente all'avvento del celebre Re Artù e all'unificazione della Britannia (qui chiamata "Albione" o "Terra dei Cinque Regni"), da lui compiuta.

Prima stagione[]

Artù Pendragon

La prima apparizione di Artù non è certo gloriosa: Merlino, appena arrivato a Camelot, lo trova a tormentare un giovane servo durante l'addestramento e, ignorando di trovarsi davanti al figlio del re, inizia una zuffa, che porta il giovane mago alla gogna. Merlino segue tuttavia la strada del destino predettogli dal Grande Drago e, sempre nella prima puntata, salva il principe da un attentato, e come premio viene fatto dal re Uther Pendragon servitore di Artù. I due comunque continuano a detestarsi: Artù critica la goffaggine e l'ingenuità di Merlino, che per contro lamenta la sua pomposa arroganza; solo col tempo inizieranno ad apprezzare le rispettive doti e, quantunque Artù continui a tormentare a più riprese il servo, più di una volta rischierà il collo per aiutarlo. Il giovane mago tuttavia non osa rivelargli dei propri poteri, vedendo che il principe è ancora troppo influenzato dalla politica del re, ostile ad ogni forma di magia, quantunque in alcune occasioni ne trasgredisce gli ordini (ad esempio, su richiesta di Morgana, la figlia adottiva di Uther, salva dal carnefice il giovane druido Mordred, ignorando che questi sarà la causa della sua fine in futuro). Nella puntata "Excalibur" viene rivelato (non a lui) il segreto concernente la sua nascita: il re, temendo di non poter avere un erede dalla sterile moglie Igraine, aveva concluso un diabolico patto con la strega Nimueh, che permise la nascita di Artù, causando però la morte di Igraine e l'inizio della lunga guerra di Uther, dilaniato dai sensi di colpa, contro il mondo magico; nel medesimo episodio viene anche formalmente nominato successore al trono di Camelot.

Seconda stagione[]

Artù Pendragon Spada

sei pronto a perdere

Per tutto il corso della prima stagione Artù non si esprime riguardo a sentimenti amorosi (v'è solo una certa attrazione verso Morgana), ma in questa stagione si innamora di Ginevra (chiamata anche Gwen), la serva di Morgana. Nella seconda puntata chiede l'ospitalità della sua casa per partecipare ad un torneo in incognito, ed arriva a spacciarsi come cuoco (in realtà incarica Merlino di prendere cibo dalle cucine del palazzo) per impressionarla e dimostrare un po' di umiltà d'animo; in questo ed anche nell'episodio "Sogni d'oro", i due amanti si scambiano i primi baci, ma preferiscono tenere segreta la relazione a causa della differenza di classe. Nella puntata "I peccati del padre" Artù viene sfidato a duello e sconfitto (caso più unico che raro) da Morgause (sorellastra maggiore di Morgana e potente strega), che lo obbliga a sottoporsi ad una curiosa prova di coraggio (porre il collo sotto la sua scure) e poi gli esaudisce un desiderio: evoca il fantasma di Igraine, la defunta madre del principe, che gli rivela del diabolico patto di Uther e Nimueh che portò alla nascita di Artù e alla morte della regina; sconvolto dalla rivelazione, il principe incrocia la spada con il padre e viene dissuaso dall'ucciderlo solo dall'intervento di Merlino, che gli fa credere che il fantasma di Igraine fosse frutto di un inganno della strega. Il segreto sulle sue origini continuerà a rimanere tale per Artù fino alla quarta stagione, ove si lascia intendere che il giovane principe l'abbia ormai realizzato e accettato (forse perché gliene viene data conferma da Agravaine).

Terza stagione[]

Già nelle prime due puntate Artù deve sostenere una dura battaglia contro l'esercito di re Cenred per salvare Camelot. Ma il vero nemico è interno: Morgana, che, scopertasi figlia illegittima del re, medita di sbarazzarsi del fratellastro ed impossessarsi del trono. Solo alla fine del penultimo episodio ("L'ascesa di Artù - Prima parte") le vere intenzioni della strega vengono rivelate al mondo, dopo aver spodestato il re e costretto alla macchia Artù. Radunato un gruppetto di seguaci, il principe, intorno alla celebre Tavola Rotonda, li nomina cavalieri di Camelot all'insegna dell'uguaglianza e della giustizia, scavalcando le limitazioni imposte dalla legge di suo padre per chi volesse accedere a quel posto (precedentemente negato, ad esempio, a Lancillotto, perché non di origini nobili). Con loro riesce ad introdursi nei sotterranei di Camelot e, dopo un'accanita battaglia durante la quale Gaius si sbarazza per sempre di Morgouse e grazie a Merlino riescono a spezzare il potere di Morgause che manteneva sul trono Morgana), a liberare Uther e la città.

Quarta stagione[]

Uther Pendragon non riesce più a riprendersi dal trauma del tradimento della figlia, e così Artù assume la reggenza su Camelot, coadiuvato da suo zio, Lord Agravaine. Nella terza puntata Artù implora aiuto dal vecchio mago Dragoon (in realtà Merlino cammuffato) per salvare la vita del padre, ma questi viene a sorpresa ucciso dall'incantesimo di guarigione (in realtà per colpa di Morgana, che lo aveva manipolato); Artù diventa così il nuovo re di Camelot, ma ancora ostile al mondo della magia, dal quale crede di essere stato ingannato. Ciononostante si rivela un sovrano ben più aperto di Uther, tant'è che abolisce la persecuzione dei druidi e inizia a scendere a patti con i regni vicini, precedentemente in guerra con Camelot. Nuovamente però il tradimento serpeggia per le sue stesse file: Agravaine è un segreto alleato di Morgana, la quale riesce nella penultima puntata a marciare sulla città. Braccato dai nemici, il giovane re è tentato dal rinunciare, ma viene rianimato da Merlino, il quale gli fa estrarre la spada Excalibur dalla roccia e lo fa acclamare ancora come re dal popolo. Alla fine la vittoria gli arride, e nell'ultima puntata, sconfitta la sorellastra, Artù nomina Ginevra regina di Camelot.

Quinta stagione[]

Nella quinta stagione Artù diviene definitivamente ciò che è nato per essere: il Re il cui destino è quello di riunire i regni di Albione alfine di farne un'unica terra in cui regnino la giustizia, la libertà, la pace e la fiducia nel futuro. Tuttavia il suo destino viene poco a poco rivelato e le profezie iniziano a compiersi nel momento in cui Artù nomina Cavaliere della Tavola Rotonda il druido Mordred, diventandone amico e fratello di spada. Sarà proprio Mordred infatti a tradire il suo re rivelando a Morgana la vera identità di Emrys e consegnandole dunque la chiave per ottenere la vittoria su Camelot. Il Re tenterà di arginare l'avanzata dell'esercito nemico sul passo di Camlann, e ci riuscirà grazie all'intervento di Merlino, divenuto oramai il più grande stregone che la storia ricordi. Nel corso della battaglia Artù uccide Mordred ma resta a sua volta ferito dalla spada che Morgana aveva forgiato per il druido temprandola con il fiato infuocato di Aithusa. Merlino è il solo che possa salvare Artù: dopo avergli rivelato chi sia veramente, lo porta ad Avalon dove spera che la magia di quel luogo possa salvarlo. Purtuttavia il destino di Artù è segnato e gli sforzi di Merlino si rivelano vani: infatti il Grande Drago gli rivela che il fato del Re era già scritto da tempo e che non poteva in alcun modo essere cambiato. Del resto tutto è compiuto: Albione è sorta, grazie al lavoro di Artù e Merlino, Morgana è stata uccisa, il futuro è finalmente carico di speranza per tutta Albione. Morendo, Artù ringrazia Merlino per tutto quanto fatto per lui e per il regno, chiedendo a Merlino di non nascondere più la sua vera natura da quel momento in avanti. Artù è, secondo le parole del Grande Drago, il Re una volta e per sempre perciò, ove Albione si trovi nel momento del bisogno, un nuovo Artù nascerà e Merlino dovrà essere al suo fianco.

Scheda Tecnica[]

Nome Artù Pendragon

Origini Merlin

Genere Maschio

Classificazione Principe\Re

Età Circa 22 Anni

Poteri e Abilita Statistiche Sopra la Media Umana , Abile con le armi bianche (in particolar modo la Spada ) , può uccidere i non-morti con Excalibur

Debolezze a Volte arrogante

Capacità Distruttiva Stradale

Raggio D'Azione Mischia Umana Estesa

Velocità Sopra la Media Umana

Durabilità Stradale

Forza Di Sollevamento Sopra la Media Umana

Forza Contundente Sopra la Media Umana

Resistenza Molto Alta

Equipaggiamento Standard Una Spada , alcune vole è Excalibur

Intelligenza Molto Alta , ottimo condottiero

Attacchi e Tecniche Particolari

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Vittorie alla Wiki Arena[]

Sconfitte Al Interno della Wiki Arena[]

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