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Bastila Shan era una Padawan, poi Cavaliere Jedi, umana, che divenne una delle figure chiave durante la Guerra civile Jedi e gli eventi immediatamente successivi. Era nota per il suo notevole talento nell'uso della Meditazione della battaglia, ritenuta la chiave per la vittoria della guerra. Bastila fu una sopravvissuta della squadra d'assalto Jedi inviata per neutralizzare Darth Revan, con il quale ella formò un legame di Forza salvandogli la vita. Il Consiglio Jedi riprogrammò in seguito la mente danneggiata di Revan ed affidò l'ex-Signore Oscuro dei Sith alle cure di Bastila, sperando che egli avrebbe inconsciamente portato gli Jedi fino alla Star Forge.
Durante una missione nella quale era presente anche il nuovo Revan, del quale ella si sarebbe poi innamorata durante la guerra, la nave di Bastila cadde in un'imboscata sopra Taris e fu in seguito catturata dalla gang dei Black Vulkar. Dopo essere stata recuperata da Revan, Bastila accompagnò quest'ultimo nella sua missione per trovare e distruggere la Star Forge. Successivamente Bastila fu catturata da Darth Malak, il quale riuscì a farla passare al Lato Oscuro tramite la tortura e a farla diventare per breve tempo sua apprendista. Ella venne tuttavia affrontata da Revan sulla Star Forge e fu in grado di voltare le spalle all'oscurità nella quale era caduta. Per provare la sua ritrovata fede, ella aiutò la Repubblica nella battaglia di Rakata Prime sfruttando la Meditazione della battaglia. Bastila fu anche una dei pochi Jedi che sopravvissero alla Purga Jedi che fece seguito alla guerra.
Storia[]
Vita iniziale[]
Bastila nacque su Talravin, figlia di Helena Shan e di un cacciatore il cui nome è andato perduto. Bastila condivideva molte caratteristiche con il padre, con il quale aveva instaurato un forte legame. Non era in buoni rapporti invece con la madre, ritenendo che ella spingesse il padre ad avventurarsi in cacciagioni pericolose per poter vivere nella ricchezza. Quello che Bastila non sapeva era che lo stile di vita suo e della sua famiglia non era adatto a lei: viaggi incessanti, sforzi vani. In giovane età venne scoperta dotata di un eccezionale dono della Forza. Bastila non desiderava lasciare il padre per unirsi all'Ordine Jedi, ma Helena, convinta che la sua vita sarebbe stata migliore tra gli Jedi, la fece andare. Dopo la separazione dai genitori, ella iniziò l'addestramento e presto si dimostrò un'allieva eccezionale. Ella aveva il dono di un potere della Forza che le avrebbe procurato una fama considerevole durante la sua vita: la Meditazione della battaglia. Si tratta di una rara capacità che accresce il morale degli alleati in battaglia e riduce la volontà di combattere dei nemici. Questa abilità avrebbe reso Bastila una risorsa insostituibile nei piani della Repubblica Galattica per sconfiggere l'Impero Sith durante la Guerra civile Jedi.
Ancora una giovane padawan, Bastila era presente quando Malak, per conto del suo migliore amico e mentore Revan, pronunciò un appassionato discorso che denunciava l'inattività dell'Alto Consiglio Jedi di fronte all'invasione dei Mandaloriani. Anche se Bastila rifiutò di unirsi al crescente numero di sostenitori di Revan, ella era presente quando svariati jedi, tra i quali Meetra Surik, scelsero di unirsi alla causa di Revan, rifiutando di attendere ulteriormente mentre milioni di esseri viventi venivano brutalmente massacrati dai Mandaloriani. Più tardi, quando gli stessi Jedi tornarono come Sith durante Guerra Civile Jedi, Bastila divenne uno dei maggiori sostenitori del vecchio Ordine Jedi, in opposizione al crescente numero di Jedi che si univano ai ranghi del nuovo Signore Oscuro dei Sith, Revan.
Guerra Civile Jedi[]
Nel 3957 BBY, il Consiglio jedi inviò una squadra d'assalto, di cui Bastila era parte, con il compito di catturare Darth Revan. Quattro membri di questa squadra riuscirono ad arrivare fino a Revan, dopo aver ucciso tutti i jedi oscuri sulla nave e si apprestarono ad affrontarlo sul ponte della sua nave ammiraglia, quando Darth Malak, l'apprendista di Revan, tradì inaspettatamente il suo maestro ed aprì il fuoco sul vascello. Revan venne gravemente ferito dall'attacco, ridotto in fin di vita. e tutti i jedi, tranne Bastila, morirono. Fortunatamente la giovane padawan riuscì a salvargli la vita, forgiando un potente legame di Forza tra loro. Bastila portò Revan al Consiglio Jedi, il quale decise di riprogrammare la sua mente, inserendovi una nuova identità fedele alla Repubblica nella speranza che, col tempo, i suoi ricordi riaffiorassero facendo luce sui numerosi misteri legati agli invasori Sith. In seguito all'apparente morte di Revan, Darth Malak si dichiarò il nuovo Signore Oscuro dei Sith. Egli sapeva che l'armata della Repubblica era stata salvata diverse volte da una distruzione sicura solo grazie all'abilità di Bastila nella Meditazione della battaglia. Uno dei suoi principali obiettivi divenne quindi l'assassinio o la cattura di Bastila. Ciò venne organizzato sotto forma di un'imboscata, che tuttavia non ebbe successo. La flotta Sith sopraffece una piccola flotta della Repubblica e ne l'ammiraglia, la Endar Spire, sopra il pianeta Taris. Un piccolo gruppo d'assalto di soldati Sith e l'apprendista del Signore Oscuro Malak, Darth Bandon, assediarono la nave. Il tentativo di Bandon di catturare o assassinare Bastila venne sventato da un ufficiale della Repubblica, Trask Ulgo. Revan, ripresosi, creduto da tutti (compreso se stesso) un semplice soldato della Repubblica, era stato assegnato a bordo del vascello, dove Bastila poteva tenerlo costantemente d'occhio.
Bastila, Revan, ed un Capitano della Repubblica, Carth Onasi, furono costretti ad abbandonare la nave a bordo di capsule di salvataggio appena prima che venisse distrutta. La capsula di Bastila si schiantò nei livelli bassi di Taris, ed ella fu catturata da una gang degli sgusci di Taris, i Black Vulkar. Dopo aver messo in atto una quarantena ed una ricerca senza esiti su Taris, Malak ordinò all'ammiraglio Saul Karath di distruggere il pianeta nella speranza di sbarazzarsi di Bastila una volta per tutte. I centri urbani di Taris vennero interamente distrutti in una pioggia di indiscriminati colpi di turbolaser, ma Bastila ed il suo gruppo furono in grado di sfuggire all'attacco e a fare rotta verso l'Enclave jedi su Dantooine a bordo di un vascello da contrabbando chiamato Ebon Hawk, sottratto ad un signore del crimine locale, Davik Kang. Su Dantooine, Bastila convinse i maestri jedi a riaddestrare Revan nelle vie della Forza.
Poco dopo, il suo gruppo scoprì una parziale mappa stellare di Rakata all'interno di alcune rovine nella zona. Si trattava di un artefatto scoperto da Revan e Malak cinque anni prima. I dati in esso contenuti, se uniti a quelli presenti in altre quattro di tali Mappe, potevano rivelare la posizione della Star Forge, un'antica fabbrica di immenso potere che Malak stava utilizzando per costruire la flotta Sith apparentemente infinita. L'Enclave di Dantooine inviò Revan in una missione per trovare la Star Forge e fermare Malak, con Bastila a guidarlo lungo la via. Calo Nord, un cacciatore di taglie ed ex-associato di Davik Kang, venne assunto da Darth Malak per uccidere Revan ed il suo gruppo e portare Bastila di fronte al Signore Oscuro viva, ma venne ucciso da Revan poco dopo il ritrovamento della seconda Mappa Stellare. Durante le ricerche di indizi sulla Star Forge su Tatooine, Bastila ebbe la possibilità di riunirsi con sua madre e, con l'aiuto di Revan, le due furono finalmente in grado di riconciliarsi. Tuttavia Bastila apprese che suo padre era stato ucciso durante la caccia ad un drago krayt per ottenere la sua perla, che gli avrebbe fornito crediti a sufficienza per pagare le cure necessarie alla moglie.
Durante la loro missione, Bastila monitorò costantemente Revan, alla ricerca di ogni possibile segno di ricaduta al lato oscuro, sebbene ella tentasse di nascondere questa sua attività. Non aveva simpatia per l'uomo che aveva fatto così tanto male nella galassia, ma invece che essere il mostro che ella aveva immaginato, Revan si dimostrò un vero servitore del lato chiaro, mostrando molti atti di bontà durante il loro viaggio insieme. Sebbene potesse essere stata attribuita alla sua identità programmata che rimpiazzò la sua vera personalità, la natura compassionevole di Revan poteva anche essere causata da degli aspetti inconsci della personalità originale prima che cadesse nel lato oscuro. Bastila si scoprì presto ad ammirare la passione e l'impareggiabile potere di Revan e, nonostante tutti i suoi sforzi, iniziò a sviluppare dei sentimenti nei suoi confronti. Ella resistette a tali sentimenti, in parte perché era vietato agli Jedi innamorarsi ed in parte perché non era in grado di farsi una ragione su chi in realtà aveva di fronte.
L'ultima apprendista di Malak[]
Durante la ricerca della Star Forge, la Ebon Hawk venne catturata dalla Leviathan, l'ammiraglia di Malak. Bastila, Revan e Carth vennero rinchiusi in celle singole separati dagli altri loro compagni. Saul Karath si occupò poi della loro tortura, infliggendo a Bastila il maggior dolore, nel tentativo di convincere Revan a rivelare la posizione dell'Accademia Jedi e ciò in cui consisteva la sua missione. Dopo essere stati liberati da uno dei loro compagni, Bastila, Carth e Revan si diressero al ponte di comando per disabilitare il raggio traente. Giunti sul ponte, ingaggiarono una battaglia con Karath e le sue truppe. Mortalmente ferito, Karath rivelò a Carth la vera identità di Revan. Carth quindi volle avere delle risposte da Bastila, ed ella promise di rivelare tutto non appena fossero riusciti a fuggire.
Poco prima che arrivassero nella zona di attracco, Darth Malak li intercettò. Egli rivelò a Revan la verità sul suo passato, e Bastila fu costretta a confermare le sue parole, spiegando a Revan della cancellazione della sua memoria da parte del Consiglio Jedi. Vedendo che Revan si rivelò essere comprensivo, Malak si infuriò ed utilizzò la Stasi della Forza per impedire a Bastila e Carth di aiutare Revan nel duello che Malak ingaggiò con lui. Nonostante si fosse battuto con valore, Revan non aveva recuperato abbastanza potere da sopraffare un Signore Oscuro dei Sith; quando anche lui venne bloccato dalla Stasi della Forza, Bastila si sacrificò nel tentativo di tenere impegnato Malak, in modo da permettere a Revan e Carth di fuggire e di proseguire la loro missione, e venne infine catturata. Dopo averla sottoposta a tortura tramite i Fulmini di Forza, Malak riuscì infine a costringere Bastila a cedere all'odio e a soccombere al lato oscuro. Ella divenne l'apprendista del Signore Oscuro, sostituendo Darth Bandon, ucciso da Revan durante la sua missione.
Successivamente, Bastila incontrò di nuovo Revan in cima al Tempio degli Antichi sul pianeta Lehon, ma il loro incontro fu tutt'altro che felice. Bastila rivelò a Revan, Jolee Bindo e Juhani che ella aveva giurato fedeltà a Malak e ne era diventata l'apprendista. Ingaggiò quindi duello con i tre, ma solo per breve tempo. Dopo essere stata sconfitta dal cavaliere jedi e vedendo quanto Revan fosse potente nonostante ciò a cui il Consiglio lo sottopose, Bastila si convinse che egli avrebbe dovuto essere il Signore Oscuro dei Sith. Bastila tentò quindi di convincere Revan a rivendicare per sé il suo antico titolo, ma egli non vacillò. Revan scelse di essere uno Jedi e rifiutò le suppliche di Bastila. Infuriata per il suo fallimento nel far cambiare idea a Revan, Bastila si ritirò sulla Star Forge, dove lei e Revan si sarebbero infine affrontati nuovamente.
Ritorno al lato chiaro[]
Poco dopo che Revan ed i suoi compagni ebbero abbordato la Star Forge, Malak convocò Bastila, la quale stava utilizzando la Meditazione della battaglia contro la flotta della Repubblica. Sebbene ella temesse il potere di Revan, Malak le disse che sconfiggendolo si sarebbe dimostrata degna di essere sua apprendista. Bastila assicurò dunque Malak, affermando che non avrebbe fallito nuovamente. Revan la affrontò un'ultima volta, con Bastila che sfruttava il pieno potere della Star Forge. Ma anche ciò non le fu sufficiente per sconfiggere Revan, che aveva ormai recuperato quasi tutto il suo potere e buona parte della sua memoria e Bastila si arrese, supplicando Revan di ucciderla, ma egli rifiutò. Convinse invece Bastila a rinunciare al lato oscuro e di tornare a quello chiaro, facendo leva sul legame che vi era tra loro; non quello della Forza, ma quello dell'amore.
Dopo essersi reciprocamente dichiarati il loro amore, Bastila, redenta, utilizzò la sua Meditazione della battaglia per invertire le sorti della battaglia a favore della Repubblica, consentendo la distruzione della Star Forge dopo che Revan ebbe sconfitto e ucciso il suo vecchio amico Malak in duello. Dopo la battaglia, Bastila e Revan, così come i loro compagni Carth Onasi, Mission Vao, Zaalbar, T3-M4, Canderous Ondo, Juhani, HK-47 e Jolee Bindo, vennero onorati quali salvatori della galassia.
Dopo la fine della guerra[]
Revan e Bastila si sposarono ma nonostante questo apparentemente felice finale, Revan e Bastila non furono destinati a restare insieme per molto tempo. Due anni dopo la distruzione della Star Forge, Revan ricordò di una grande minaccia per la galassia che aveva scoperto quando ancora era il Signore Oscuro, e partì da solo per le Regioni Sconosciute. Bastila, allora incinta, attraverso il loro legame, aveva imparato molte cose di lui, ma non tutto. Egli si lasciò alle spalle tutti quelli che aveva amato, poiché sapeva che portarli nei posti in cui doveva andare avrebbe significato la loro distruzione.
Prima che Revan lasciasse lo spazio conosciuto insieme a T3-M4, Bastila programmò segretamente il droide in modo tale che tornasse nello spazio conosciuto e la cercasse nel caso accadesse qualcosa a Revan. Qualora T3 non fosse in grado di trovare lei, il droide avrebbe dovuto cercare un altro Jedi che avrebbe potuto aiutarlo. Ad un certo punto questo comando venne attivato e T3 trovò l'Esule Jedi. Bastila restò indietro con il resto dell'equipaggio della Ebon Hawk, mantenendo al sicuro la Repubblica come Revan aveva chieso loro in attesa del giorno in cui egli sarebbe tornato. In seguito alla guerra, quando il Triumvirato Sith diede la caccia agli Jedi rimasti fino quasi al totale sterminio, Bastila fu una dei pochi che riuscì a passare inosservata. Quando l'Esule Jedi, nuova proprietaria della Ebon Hawk, lasciò lo spazio conosciuto alla ricerca di Revan su richiesta di Carth Onassi, Bastila fu una dei pochi membri noti dell'Ordine Jedi sopravvissuti. Grazie al sacrificio del marito, che ritardò l'invasione Sith di oltre 200 anni, Bastila e il loro figlio, Vaner, poterono vivere in pace, senza altre guerre a turbare le loro vite.
Personalità e tratti[]
Bastila possedeva molte qualità che la distinguevano dai suoi pari e che la destinarono alla gloria, ma queste stesse qualità e l'inesperienza della gioventù le fecero prendere un cammino che alla fine la portò alla sua caduta. Sfrontata, impulsiva ed in qualche modo troppo sicura di sé (grazie in gran parte al raro dono della meditazione da battaglia), Bastila agiva come se fosse inarrestabile, sebbene fosse costantemente consapevole delle sue responsabilità. Nonostante gli avvertimenti dei suoi maestri, cercava continuamente di dimostrarsi degna, impegnandosi a sconfiggere i Sith. I rapporti tra Bastila ed il Consiglio Jedi ed il codice jedi furono complicati. Durante le Guerre mandaloriane, ella si fidò della saggezza del Consiglio, rifiutando la proposta di Malak eRevan ad unirsi alla battaglia, e anni dopo, quando la Guerra Civile Jedi era al suo apice, ancora era convinta che quella fosse la giusta decisione. Nonostante ciò, riteneva i Maestri Jedi egocentrici e noiosi, per non dire irritabili, critici ed eccessivamente riservati e pieni di segreti. Bastila pensava che il Consiglio intendesse sfruttare la ricerca della Star Forge per mettere alla prova le sue abilità e per determinare se ella fosse degna del rango di Maestro Jedi, solo per scoprire che, alla fine, vi era molto lontana.
Tentava di seguire il Codice il più severamente possibile, al punto da esprimere punti di vista più radicali di quelli di alcuni Maestri Jedi. Ella credeva che nessuno meritasse la morte senza una possibilità di redenzione, una convinzione che portò al ritorno di Revan al lato chiaro. Tuttavia non fu sempre in grado di reprimere le sue emozioni, e a volte ignorò l'idea stessa che l'amore avrebbe dovuto essere bandito tra gli Jedi. Vedendo Revan, una volta il Signore Oscuro dei Sith, seguire il sentiero del lato chiaro apparentemente senza alcun problema o lotta interna, mise in discussione la sua propria devozione al Codice Jedi, anche se lei e Revan avevano deciso di aiutarsi a vicenda nel seguire il giusto cammino. Gli sviluppi di questi dubbi personali giocarono una parte importante nella sua caduta in ciò che aveva temuto di più: il lato oscuro. Bastila preferiva indossare un abito intero stretto e flessibile, mantenendo lo schema di colori degli abiti tradizionali Jedi; tuttavia, a volte ella indossava un tipico abito Jedi sopra ad esso. Come sentinella Jedi, usò una spada laser a lama singola gialla per un certo tempo. Dopo la "morte" di Revan cambiò la sua arma in una spada laser a doppia lama, sebbene successivamente la perse e fu ritrovata da Brejik. Quando Revan uccise Brejik in seguito alla corsa degli sgusci alla quale partecipò, egli la ritrovò e la restituì a Bastila. Quando divenne un'apprendista Sith, sostituì il cristallo giallo all'interno della sua spada laser con uno rosso.
Curiosità[]
Dopo nove generazioni, nacque Satele Shan, Gran Maestra dell'Ordine dei Jedi, che riuscì nell'intento del suo antenato Revan: sotto la sua guida, il campione dell'ordine noto come "l'Eroe di Tython" uccise il più potente Signore Oscuro e Imperatore dei Sith della storia: Vitiate.
Scheda Tecnica[]
Nome: Bastila Shan.
Origine: Star Wars (Universo espanso).
Genere: Femmina.
Classificazione: Cavaliere Jedi.
Età: Dai 20 ai 30.
Poteri e Abilità: Super forza, velocità, durabilità, agilità, abile con la Spada laser, illusioni, telepatia (passiva, difensiva, offensiva), telecinesi, manipolazione mentale, scudi ed esplosioni telecinetiche, precognizione, psicometria, proiezione astrale, padronanza e competenza di molte forme di combattimento con la spada laser, conoscenza delle arti marziali, la manipolazione dell'energia, Force Lightning, Force Drain, manipolazione della materia, può usare sia i poteri del Lato Chiaro e Oscuro della Forza, Meditazione della Battaglia.
Debolezze: Nessuna.
Capacità Distruttiva: Continentale.
Raggio d'azione: Mischia umana estesa con la spada, galattico con la telepatia, sistema solare con la Meditazione della Battaglia.
Velocità: Supersonico+, reazioni supersoniche.
Durabilità: Sovrumana | Con la forza Continentale.
Forza di Sollevamento: Massimo umano, maggiore con la Forza.
Forza Contundente: Massimo umano, maggiore con la Forza.
Resistenza: Molto alta.
Equipaggiamento Standard: Spada laser.
Intelligenza: Molto alta.
Attacchi / Tecniche Particolari
-Meditazione della Battaglia: con questa tecnica, rara e difficile da usare, aumenta il morale e le capacità fisiche della proprie truppe e diminuisce quelle avversarie.
Vittorie all'interno della Virtual Arena[]
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Sconfitte all'interno della Virtual Arena[]
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