Storia[]
Le Origini[]
Il vero nome di Kenshin è Shinta; mantenne il suo nome fino a 8 anni circa, cioè quando incontrò per la prima volta Seijuro Hiko. Shinta perse i suoi familiari poiché morirono di colera e fu preso in custodia da alcuni mercanti. Una notte dei briganti assalirono i suoi tutori, che lo protessero affinché rimanesse in vita. Fu allora che comparve Seijuro Hiko che si liberò dei briganti a colpi di katana. Il giorno seguente Hiko si accorse che Shinta aveva dato degna sepoltura non solo ai mercanti, ma anche ai briganti che lo avevano attaccato. Mosso da curiosità e compassione, Hiko decide di insegnare al ragazzino le tecniche di spada della scuola Hiten Mitsurugi e cambiò il suo nome da Shinta in Kenshin, perché era un nome meno dolce e più adatto a un guerriero.
Lo Shogunato di Kyoto[]
Impaziente di combattere per migliorare il mondo, Kenshin si allontana ancora giovane dal suo maestro Seijuro Hiko e si appresta ad andare a Kyoto per proteggere le persone. A Kyoto finisce con l'affiliarsi agli Ishin Shishi e diventa un assassino: il temibile Battōsai. Battōsai il tagliatore di uomini prende questo nome a causa della sua bravura nell'usare la tecnica Batto, cioè la massima esecuzione in velocità dell'estrarre la katana dal fodero per uccidere l'avversario. I principali nemici di Kenshin alla fine dello Shogunato sono gli Shinsengumi, una specie di squadrone di polizia chiamati i Lupi di Mibu, tra le cui file c'è il temibile Hajime Saitō. Durante una delle tante colluttazioni Kenshin incontra Tomoe Yukishiro, donna che diventerà fondamentale per far risvegliare Kenshin dal suo torpore di assassino Battōsai. Tomoe diventerà la "finta" moglie di Kenshin per ordine di Iizuka, il suo osservatore, che in realtà è una spia.
Lo Scontro Finale[]
Kenshin viene a sapere da Iizuka che in realtà Tomoe vuole ucciderlo e quindi entra in uno stato confusionale e va alla ricerca disperata della moglie. Viene attaccato ripetutamente da alcuni sicari, ma alla fine riesce ad arrivare al capo degli insurrezionisti e dopo uno scontro all'ultimo sangue riesce ad avere la meglio, tuttavia è necessario il sacrificio di Tomoe. Kenshin promette alla amata che contribuirà all'instaurazione della nuova epoca Meiji e che dopo non ucciderà più nessuno. Intanto Iizuka viene ucciso da Makoto Shishio, sotto ordine del capo degli Ishin Shishi di Choshu Kogoro Katsura.
La cicatrice a forma di Croce[]
C'è una leggenda o meglio una superstizione per cui una ferita inflitta con odio è destinata a non rimarginarsi mai e a sanguinare per sempre. Kenshin durante un omicidio viene ferito al volto da un uomo che desiderava sopravvivere poiché stava per sposarsi. Questi fu uno dei pochi che sia mai riuscito a ferire così vistosamente Battōsai Himura e il taglio verticale che gli ha provocato continuava a sanguinare nonostante le cure. L'uomo che uccise Kenshin in realtà era il futuro marito di Tomoe. Durante lo scontro finale Tomoe viene trafitta proprio da Kenshin e nel cadere esanime ferisce Kenshin al volto con il suo pugnale. Si formerà così una cicatrice a forma di croce che caratterizzerà l'assassino Battōsai. La ferita non sanguinerà più, tuttavia non si rimarginerà neppure, almeno fin quando Kenshin non riuscirà a stare di nuovo bene con se stesso.
Il periodo di Tokyo[]
Alla fine del Bakumatsu, con la caduta dello Shogunato e l'instaurazione del governo Meiji, Kenshin inizia a girovagare per il Giappone. Nonostante sia passata la legge per cui è vietato portare la spada, Kenshin è sempre accompagnato da una sakabato ossia una katana con la lama sul dorso. Kenshin ha ormai deciso di non ammazzare più nessuno e dopo dieci anni passati errando per il Paese del Sol Levante arriva nella capitale dove incontra la signorina Kaoru Kamiya; dopo averle salvato la vita e la palestra, Kenshin accetta l'invito di Kaoru e si installa da lei ricambiando l'ospitalità con dei lavoretti domestici. Kenshin divide la casa anche con Yahiko Myojin un giovane allievo di Kaoru; e Sanosuke Sagara, un ex attaccabrighe che si schiera dalla parte dei più deboli. A Tokyo Kenshin viene però ancora ricordato da molti come l'assassino Battōsai e viene spesso attaccato da chi rivendica vendetta o potere. Nonostante avesse potuto accettare una carica importante al governo, Kenshin ha rifiutato più volte in quanto scontento che la nuova era sia stata forgiata grazie alle vittime da lui stesso provocate.
Il ritorno a Kyoto[]
Dopo un anno di permanenza a Tokyo, Kenshin viene chiamato dall'onorevole Ookubo a far ritorno a Kyoto per assassinare Makoto Shishio, che nel frattempo ha messo su un'armata formata da dieci combattenti molto forti. Kenshin torna dunque a Kyoto e grazie all'aiuto degli Oniwabanshu riesce a mettersi in contatto col suo vecchio maestro Seijuro Hiko e col figlio del forgiatore della sua sakabato, il signor Seiku. Dal suo maestro apprende i segreti della scuola Hiten Mitsurugi e grazie al signor Seiku ottiene la shinuchi della sua sakabato, cioè la spada gemella più potente. Coadiuvato da Saito e Sanosuke, Kenshin affronta prima Aoshi Shinomori, poi Soujiro Seta e infine Makoto Shishio. Quest'ultimo non sembra arrendersi alla spada di Kenshin, sembra anzi superiore, ma alla fine muore a causa delle sue bruciature e della violenza dello scontro.
Jinchu[]
Jinchu è la "Sentenza pronunciata da un uomo" e si contrappone al Tenchu che è la "Sentenza pronunciata da Dio". Dopo aver fatto ritorno al dojo, Kenshin trova un foglio con su scritto Jinchu appeso alla porta della palestra. Entra così in uno stato di confusione e tristezza; inizia a raccontare ai suoi amici la storia del suo passato, di quando uccideva gli uomini per volere di Dio (da qui il Tenchu), a quando è morta sua moglie Tomoe. A lasciare il foglio è stato Enishi Yukishiro, il cognato di Kenshin, il quale medita vendetta da oltre 15 anni nei confronti del samurai. Enishi recluta sei uomini per attaccare la palestra Kamiya e dopo lo scontro uccide Kaoru Kamiya. Kenshin cade in una profonda depressione e si rifugia in un ghetto per disagiati. In realtà Enishi si era servito di un manichino particolare per inscenare la morte di Kaoru, che in realtà è ancora viva. È stata rapita e portata su un'isola dove Enishi controlla i suoi traffici illeciti. Con l'aiuto di un vecchietto (che poi si scoprirà essere il padre di Enishi e Tomoe) Kenshin ritorna in sé e quando ritorna al dojo viene a sapere che Kaoru è ancora viva. Così Kenshin insieme a Yahiko, Sanosuke Sagara, Aoshi Shinomori e Hajime Saitō si apprestano a combattere Enishi Yukishiro e i suoi scagnozzi. La bravura di Enishi è palese, ma ora che Kenshin ha trovato la risposta che tanto anelava è diventato imbattibile. Così Enishi viene sconfitto e poi arrestato.
Ritiro[]
Dopo la sconfitta di Enishi Yukishiro a casa Kamiya c'è un bel trambusto. La dottoressa Megumi torna ad Aizu per esercitare la professione di medico; Sanosuke parte per il continente alla ricerca di nuove risse e soprattutto per sfuggire al mandato di cattura emesso nei suoi confronti; Aoshi Shinomori torna a Kyoto assieme alla giovane Misao; Hajime Saitō si è fatto trasferire in un altro commissariato dopo aver disertato lo scontro finale contro Kenshin. Dopo cinque anni un personaggio nuovo si aggiunge, è Kenji Himura, un piccolo frugoletto figlio di Kaoru e Kenshin. Anche Yahiko è cresciuto e ora è il secondo spadaccino più forte di tutto il Giappone. Dopo un ultimo scontro con Kenshin, questi riceverà in dono la sua sakabato. Così Kenshin si ritira per sempre dai combattimenti, anche perché il suo corpo è logorato dalle infinite battaglie che ha dovuto affrontare, e si appresta a vivere una nuova vita con la sua famiglia.
Fine[]
Dopo circa dieci anni dal ritiro di Kenshin, questi soffre ancora del rimorso di vivere una vita felice nonostante il suo passato da assassino. Decide perciò di tornare a vagabondare, fortemente supportato anche da Kaoru, la quale gli promette di accoglierlo sempre con un sorriso assieme a suo figlio. Kenshin però è devastato da una malattia, la cui cura era allora sconosciuta (lebbra). Himura decide comunque di assistere il Governo Meiji nella Prima guerra sino-giapponese. Una volta terminata la guerra, Sanosuke ritrova Kenshin gravemente ferito e naufragato su una spiaggia in Asia, e provvede ad organizzare il ritorno di Kenshin a Tokyo da Kaoru. I due finalmente si incontrano e Kenshin crolla tra le braccia dell'amata, non appena lei lo afferra Kaoru si accorge allora che la cicatrice a forma di croce di Kenshin scompare dalla sua guancia sinistra; questo avvenimento sta a significare la sua morte, nonché il fatto di aver espiato i suoi peccati.
Curiosità[]
È il protagonista della serie e si caratterizza per la sua qualità di non-uccisore. Ha i tratti molto delicati, viene spesso scambiato per un effemminato, è bassino, ha i capelli castano-rossi e ha una vistosa cicatrice a forma di croce sulla guancia sinistra.
Scheda Tecnica[]
Nome Himura Kenshin (il suo nome in origine era Shinta)
Origine Rurouni Kenshin
Genere Maschio
Classificazione Umano, Spadaccino
Età 28 anni.
Poteri e Abilità Super velocità, forza al massimo umano, leggermente sovrumana, utilizzo e senso ki, spadaccino incredibilmente abile e maestro dello stile Hiten Mitsurugi-Ryu.
Debolezze Rifiuta di uccidere, tranne quando è in modalità battosai, utilizza di solito una sakabatou che non è letale, più tardi nel manga la sua tensione di utilizzare le tecniche Hiten-Mitsurugi lo indebolisce.
Capacità Distruttiva Piccolo Edificio
Raggio d'Azione Ravvicinato umano esteso con la spada.
Velocità Più veloce dell'occhio umano (almeno 320 km/h), reazioni supersoniche
Durabilità Muro
Forza Sovrumana
Resistenza Sovrumana
Equipaggiamento Standard la sua spada sakabatou
Intelligenza Maestro dello stile di scherma Hiten Mitsurugi-Ryu, anni di esperienza contro samurai, ninja ed avversari simili.
Attacchi / Tecniche Particolari
- Shinsoku: Letteralmente "Velocità Divina", questo aumenta la sua velocità e i suoi tempi di reazione a livelli sovrumani.
- Kuzu-Ryusen: Questa mossa colpisce simultaneamente tutti e nove i punti vitali del corpo, ed è impossibile difendersi o evitarla. Comunque, questa mossa è usata come una prova per l'Ama Kakeru Ryu no Hirameki. Quella è l'unica mossa che può annullare il Kuzu Ryu Sen. Tradotto come Colpo del Drago a Nove Teste.
- Amakakeru Ryu no Hirameki: Questa tecnica è l'Ougi, ovvero l'ultimo segreto dell' Hiten Mitsurugi Ryu ed è la difesa migliore contro il Kuzu Ryu Sen. Questo attacco è talmente potente che normalmente il maestro muore per mano dell'allievo che l'acquisisce. L'Ama Kakeru Ryu no Hirameki è la tecnica Batto più veloce in assoluto perché invece che essere effettuata portando avanti la gamba destra (in questo modo si evita di tagliarsi) viene portata dalla gamba sinistra. È quindi una tecnica molto pericolosa non solo per l'avversario, ma anche per chi la usa. È un attacco imparabile e impossibile da schivare, tuttavia nel caso venga evaso, la forza generata dal movimento della spada "rompe" l'aria intorno ai due avversari e il colpo successivo della tecnica arriva sul bersaglio con il doppio della potenza. Solamente chi ha una forte volontà di vivere e nessuna intenzione di morire può padroneggiare questa tecnica. La velocità è supersonica. Alla fine del manga, il corpo di Kenshin è così deteriorato che non può più eseguire questa tecnica.
Vittorie all'interno della Virtual Arena
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Sconfitte all'interno della Virtual Arena
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