Virtual Arena Wiki
Advertisement
Questa è una pagina duplicata e potrebbe contenere informazioni inesatte.
Ti interessa questo personaggio? Visita la wiki originale per saperne di più!

Storia[]

Kratos

Preparati a morire, mortale.

Kratos era il figlio maggiore di una donna, conosciuta come Callisto, proveniente da un anonimo villaggio greco, dal quale era fuggita verso Sparta per le accuse di adulterio che giravano in suo proposito. Da bambino viveva assieme a suo fratello minore, Deimos, che sembrava essere molto più debole di Kratos, il quale dimostrava una forza e una dedizione al combattimento fuori dal comune. Uno sventurato giorno, Sparta fu attaccata da un esercito comandato da due strane figure, venute per prendere Deimos; Kratos nel tentativo di fermarli venne colpito in un occhio, il destro, sul quale avrà per sempre la cicatrice. Incapace di muoversi vide il fratellino allontanarsi per sempre, mentre una delle due figure si avvicinava a lui chiedendogli perdono. Costei non era altri che Atena, la dea della giustizia, e il suo compagno nient'altri che Ares, il dio della guerra. Kratos non dimenticò mai quel giorno e, per onorare e non dimenticare il fratello che aveva abbandonato, si tatuò sulla pelle un tatuaggio rosso che partiva dalla testa fino al braccio sinistro, proprio come il segno che aveva Deimos sin dalla nascita. Divenuto un formidabile guerriero, egli crebbe a Sparta come temuto generale del più grande esercito di tutta la Grecia. Successivamente sposò una donna, Lysandra, e da lei ebbe una figlia, Calliope. Come generale era temuto e rispettato da alleati e nemici, ma Lysandra era l'unica che lo rimproverava apertamente mentre Calliope lo vedeva come un padre affettuoso.

Durante una terribile battaglia contro un'orda di barbari, che aveva decimato il suo esercito, Kratos stava per soccombere dinanzi al martello del comandante avversario, il "Re dei Barbari", quando chiese aiuto ad Ares, cui era devoto (senza sapere che era lo stesso che rapì Deimos anni prima): se Ares lo avesse aiutato, la sua anima sarebbe stata per sempre sua. Ares lo accontentò e scese dal Monte Olimpo, uccidendo i nemici di Kratos e legando alle sue braccia le Spade del Caos, due grandi lame attaccate ai suoi polsi per mezzo di catene, simbolo della sua forza sottomessa alla volontà del dio. Per molti anni Kratos saccheggiò, razziò e uccise in nome di Ares, commettendo atti terribili e crudeltà inenarrabili, finché, durante una scorribanda, violò il sacro tempio dell'Oracolo di un villaggio dedicato alla dea Atena, nonostante questa l'avesse avvertito di non entrare per nessuna ragione al mondo. Ignorando l'avvertimento, sfondò la porta e, accecato dalla rabbia, non si accorse che lì c'erano anche sua moglie e sua figlia, e le uccise. Da allora la sua pelle diventò bianca per le ceneri di sua figlia e di sua moglie, e le sue notti furono perseguitate dall'incubo di quell'ultima uccisione, dando vita alla leggenda del Fantasma di Sparta. Ci sarà appunto un videogame della serie di God Of War, che si chiamerà Ascension, anche conosciuto come God Of War IV, risalente alle storie di Kratos subito dopo che diventò il Fantasma di Sparta, sei mesi dopo l'assassinio di moglie e figlia.

La scelta di Kratos - God of War: Chains of Olympus[]

Kratos capì che sua moglie e sua figlia erano state condotte al tempio per volere di Ares, che, eliminati gli ultimi legami al mondo mortale, avrebbe potuto renderlo la sua perfetta macchina da guerra. Kratos si mise al servizio degli dèi, cercando il modo per espiare i suoi peccati facendosi cancellare la memoria e al tempo stesso di vendicarsi di Ares. Patrocinato da Atena, ebbe un grande ruolo nella sconfitta dell'esercito persiano che aveva invaso l'Attica, uccidendo il loro re Serse e il suo Basilisco; al ritorno, però, vide che il Carro del Sole guidato dal dio Elio venne fatto precipitare da una forza sconosciuta, entrando nell'Ade. Approfittando dell'occasione, il dio dei sogni, Morfeo, riesce a coprire il mondo con una fitta nebbia ed Atena, poco prima di entrare in un sonno perenne, ordina a Kratos di riportare il Sole sulla terra. Sconfitto Caronte ed entrato nel Tartaro, Kratos scoprì che dietro il furto del Sole c'era Persefone, moglie di Ade, che si era ribellata agli dèi che l'avevano costretta a sposarsi con la forza: pur di riavere la sua vendetta, si allea col titano Atlante, il quale avrebbe distrutto il pilastro che reggeva l'Olimpo e l'intera Terra a patto che egli fosse stato liberato (cosa che Kratos non permetterà). Kratos fu posto di fronte ad un'ardua scelta: avrebbe potuto rimanere nei Campi Elisi assieme a sua figlia, donando però alla dea la sua forza necessaria all'impresa, oppure continuare a combattere per il poco tempo che rimaneva alla Terra. In un primo momento, Kratos rinunciò alla sua forza pur di stare di nuovo con Calliope; tuttavia, capì d'essere stato ingannato da Persefone: con la distruzione del mondo, anche i Campi Elisi sarebbero stati distrutti, e l'anima di Calliope sarebbe svanita nel nulla. La morte definitiva. Invece, se avesse aiutato l'Olimpo, Calliope sarebbe continuata ad esistere, almeno come anima felice nei Campi Elisi. Però non l'avrebbe rivista mai più. Capì che il suo destino era quello di combattere per gli dèi, rinunciando per sempre alla sua famiglia. Abbandonò così la bambina e sconfisse Persefone, riuscendo a riportare il Sole in cielo, dal quale cadde, ma fu salvato prima di sfracellarsi al suolo da due anonimi dèi (Atena ed Elio), che avevano altri progetti per il suo futuro.

La vendetta - God of War[]

Le imprese di Kratos sembravano non avere fine, così come i suoi incubi: dopo la sconfitta dell'Idra non era ancora stato liberato dalla sua schiavitù. Un'ultima impresa lo attendeva, mai tentata da nessun umano prima di lui: uccidere Ares stesso, che si era ribellato a suo padre e sua sorella e adesso distruggeva la città di Atene. Non c'è miglior occasione per la sua vendetta. Così va ad Atene dove si scontra con Medusa, ottenendo la sua testa. Durante l'assedio, Kratos incontra uno strano becchino, che stava scavando una tomba destinata a Kratos, in quanto, secondo lui, sarebbe servita al momento opportuno. Dopo aver salvato l'oracolo di Atene da alcune arpie, a Kratos viene indicato dove trovare il potere per sconfiggere Ares: nel Deserto delle Anime Erranti, posto ad oriente. Dopo aver ucciso le sirene del posto, riesce a trovare la strada che infine conduce al gigantesco titano Crono, condannato da suo figlio Zeus a portare per l'eternità il peso del Tempio di Pandora sulle spalle: era lì che veniva custodito il Vaso di Pandora, l'unica arma in grado di distruggere un dio. Kratos sfidò le terribili insidie del tempio, irto di trappole e di nemici, come il Guardiano di Pandora, e riuscì a conquistare il Vaso; ma Ares, saputolo, lo uccise a tradimento, facendolo sprofondare nell'Ade. Ma, persino da morto, Kratos riuscì a fuggire grazie al misterioso becchino, che aveva usato la tomba come un ponte, in tal modo che potesse tornare sulla Terra. Non lontano da lì si diresse così a sfidare Ares, che però si dimostra forte non solo con la forza bruta, ma anche tramite la manipolazione dei pensieri: difatti Kratos stesso lottò nella sua psiche nel tentativo di salvare la sua famiglia da sue copie malvagie. Sebbene riuscì a ucciderle tutte, non può cambiare il proprio destino e, quel che è peggio, viene privato delle sue stesse spade. Solo un ultimo regalo degli dei, una possente spada bronzea, gli permette di riprendere le forze e uccidere finalmente il suo nemico. Ma i suoi dolori non sono ancora finiti: sebbene abbia compiuto la sua missione, gli dèi, sotto ordine dello stesso Zeus, non gli rimuovono gli incubi, ma lo perdonano soltanto, in quanto nessuno può scordarsi ciò che fece tempo addietro. Credendosi ingannato, Kratos si getta dalla rupe più alta di tutta la Grecia; ma non muore, poiché è trasportato da Atena in cima all'Olimpo, dove lo attende il posto di Dio della Guerra, dove vedrà ogni battaglia passata e futura.

L'Inizio della fine - God of War: Ghost of Sparta.[]

Kratos, neo Dio della Guerra, ancora afflitto da continue visioni, ricorda stavolta della madre e del fratello, che credeva entrambi morti. Ma qualcosa gli dice che queste non sono semplici visioni e che lui "le può cambiare", come comunica ad Atena poco prima di arrivare ad Atlantide, la mitica città, culla della conoscenza, eretta in onore del dio Poseidone. Al Tempio di Poseidone c'è un oracolo capace di risolvere ogni enigma e dilemma esistente. Quando ormai è in procinto di attraccare, un terribile mostro marino lo attacca ed affonda tutta la flotta che accompagnava lo spartano: si tratta di Scilla, la distruttrice di navi, che attacca ripetutamente l'eroe greco. Dopo esservi scampato, Kratos inizia una difficile salita verso il Tempio di Poseidone, dove spera di trovare risposte. In fondo al Tempio trova la madre Callisto, esanime, ma ancora viva; viene accennato qualcosa riguardo al padre di Kratos, ma la richiesta della vecchia è un'altra: salvare il fratello di Kratos, Deimos, anch'egli ancora in vita, da qualche parte. Kratos stenta a credere a ciò che sente, arrivando a chiedere chi sia suo padre, artefice di tanto dolore. Con il suo ultimo respiro, la madre glielo sussurra, per poi trasformarsi in un orribile mostro, a causa della maledizione che pendeva su di lei. Al termine di un sanguinoso combattimento, Kratos trafigge a morte la madre, uccidendola e donandole così la pace. Durante la sua fuga dalla città, a causa di un redivivo Scilla, viene a trovarsi di fronte al Titano Thera, da cui lo spartano ottiene il potere di infiammare le sue Lame di Atena, come unico modo per uscie dalla camera magmatica. Ancora una volta compare Scilla, ma Kratos, grazie al suo nuovo potere, riesce ad uccidere il mostro infilzandolo con l'ingegnoso sistema che permette ad Atlantide di restare a galla. La sua vittoria decreta la caduta di Atlantide, scossa da continue eruzioni vulcaniche, ormai distrutta e in lenta caduta verso le profondità oceaniche. Il prossimo obiettivo di Kratos è di tornare alla sua città natale, Sparta, e più precisamente al Tempio di Ares, dove potrà trovare indizi su dove è tenuto prigioniero il Fratello. Il suo cammino lo spinge su di una catena montuosa, dove i giovani spartani venivano mandati per diventare uomini. Qui incontra una delle Erinni, figlia di Tanato, Dio della Morte. Si scopre che il fratello di Kratos è tenuto prigioniero proprio dal padre del demone. Al termine di un roccambolesco scontro, Kratos riesce ad ucciderlo, arrivando nel contempo alle porte di Sparta. Qui ha un flashback, dove viene narrato di come un oracolo avesse predetto che "un guerriero marchiato" sarebbe stata la causa della caduta degli Olimpici, sebbene i loro atavici nemici, i Titani, avrebbero continuato a stare contro di loro. Viene mostrato come gli stessi Ares ed Atena (le due strane figure), giunti a Sparta, rapirono Deimos dal momento che era l'unico, dei due, ad avere la pelle dipinta, causando inoltre la famosa cicatrice sull'occhio dello spartano. Kratos giunge al tempio di Ares, dove, dopo uno scontro con il se stesso del passato, riesce ad entrare in possesso dell'artefatto che gli aprirà le porte del regno di Tanato. Capisce altresì che la porta per questo mondo si trova ad Atlantide, ormai in fondo al mare. Comincia così il viaggio a ritroso del Fantasma di Sparta, che lo porta all'interno di una galleria sotterranea dove si nasconde Mida, il re con il potere di trasformare tutto ciò che tocca in oro. Dopo un breve inseguimento, Kratos riesce ad acciuffare il re caduto che infine butta in una cascata di lava, così da trasformarla in oro e poterla scalare per arrivare al vecchio porto di Atlantide. Dopo essersi riunito ad una ciurma di guerrieri spartani, fa rotta verso il gigantesco gorgo generato dalla caduta di Atlantide, riuscendo infine a giungervi. La città è a pezzi e Kratos deve riattivare le enormi statue di Poseidone per poter arrivare alla porta del Mondo dei Morti. Una volta entrato in questo mondo, Kratos si ricongiunge finalmente col fratello, liberandolo dalle catene che lo tengono prigioniero. Ma Deimos, in un impeto di rabbia, dice che non perdonerà mai Kratos per aver permesso che fosse rapito e così inizia uno scontro che vedrà proprio Deimos vincitore. Quando sta per dare al Fantasma di Sparta il colpo finale, interviene Tanato, che, per vendicarsi della morte della figlia, vuole uccidere il fratello dello spartano. Kratos, quasi in fin di vita, riesce a raggiungere il fratello e a salvarlo, guadagnandosi la ritrovata fiducia di Deimos, che decide di unirsi alla battaglia finale. Proprio qui trova la morte, mentre cerca di salvare Kratos da un colpo di Tanato, nel frattempo trasformatosi in un enorme demone. Alla vista del fratello morente, il Fantasma di Sparta sprigiona tutto il potere di Thera, infiammandosi tanto da riuscire a danneggiare il corpo corazzato del Dio della Morte, facendolo tornare a dimensioni umane e, dopo un acceso scontro, uccidendolo. Recuperato il cadavere del fratello, Kratos lo porta sulla cima della collina, dove uno strano personaggio (visto anche ad Atlantide e nel primo God of War) ha già preparato una fossa per seppellire Deimos. Costui afferma che ormai Kratos è diventato Morte, il distruttore di mondi. Fa la sua comparsa anche Atena che, apparentemente compiaciuta della morte degli ultimi due famigliari dello Spartano, si offre di cancellare finalmente i ricordi passati di Kratos che, inaspettatamente, si oppone e si incammina verso l'Olimpo. Quando ormai non può sentirla, Atena pronuncia queste parole: "Perdonami... fratello". Dopodiché ricompare il misterioso individuo con, tra le braccia, la madre morta di Kratos; egli afferma "Ora ne resta solo uno...", rivelando la sua vera identità: è Zeus, il Re dell'Olimpo, padre del protagonista. Contemporaneamente, si vede Kratos, con indosso l'armatura da Dio della Guerra, seduto sul suo trono, nell'Olimpo: si sta preparando per andare a dare man forte al suo esercito, che assedia la città di Rodi pronto all'inizio del secondo capitolo.

La rottura definitiva: il tradimento di Kratos - God of War: Betrayal[]

Quest'avventura è una parentesi tra il capitolo precedente e il successivo, accaduta durante l'assedio a Rodi. La dea Era, per fermare gli spartani e difendere i rodiesi, manda la sua bestia, Argo. Kratos cerca di fermare la bestia di Era senza ucciderla, perché al momento non vuole altri problemi con gli dèi. Oltre Atena, Zeus è l'unico che per ora tolleri le azioni del Fantasma di Sparta; gli altri dèi, invece, si stanno coalizzando contro di lui. Dopo diversi scontri con Argo durante l'assedio, Kratos riesce a imprigionarlo nelle condutture della città, ma arriva un misterioso Assassino che ammazza la bestia. Kratos capisce subito che lo scopo dell'Assassino è screditarlo e metterlo contro Era, ma perché? Chi è in realtà? E chi l'ha mandato? Così Kratos lascia momentaneamente l'assedio a Rodi e insegue l'Assassino, ma l'essere misterioso fugge senza alcuna intenzione di combattere contro di lui né ucciderlo. Si lascia dietro una scia di Spartani morti, che il Dio della Guerra è deciso a vendicare. Kratos viene sempre fermato da Cerberi e Legionari Non-Morti, che vogliono rallentare la sua caccia. Capisce così che l'Assassino è stato mandato da Ade. Anni prima, Kratos era stato costretto a uccidere la sua sposa Persefone, per cui probabilmente il Dio degli Inferi è desideroso di vendetta. Nella sua caccia forsennata, Kratos semina distruzione in tutta la Grecia, così Zeus manda suo nipote Ceryx, figlio di Ermes e messaggero come il padre, a intimargli di fermarsi. Zeus vuole che Kratos sospenda la sua caccia. Kratos rifiuta e vuole evitare lo scontro per non doverlo uccidere, ma Ceyx non ha nessuna intenzione di farsi da parte, così Kratos lo affronta e lo ammazza brutalmente. In passato, era stato costretto a uccidere Persefone, Ares, Erinni e Tanato o per volere degli dèi o per difendersi: ora, invece, ha ucciso un dio che Zeus stesso gli ha inviato. Forse l'Assassino non è riuscito a screditarlo facendo ricadere su di lui la morte della bestia di Era, ma Kratos stesso si è screditato egregiamente uccidendo il nipote di Zeus. Il Re degli Dèi decide di non tollerare questo tradimento di Kratos. Ormai, è una minaccia incontrollabile. Kratos torna ad assediare la città ma sa che il suo tradimento non verrà perdonato. È un punto di rottura definitivo. La guerra con gli Olimpici è alle porte.

Il destino di un dio - God of War II[]

Senza fratello e madre, Kratos utilizzò i suoi poteri per far vincere agli spartani (suoi protetti) ogni battaglia, in quanto considerava gli spartani la sua unica famiglia. È così che, tempo dopo, Kratos si trova ad assediare Rodi. Il neo Dio della Guerra, nonostante i tentativi di Atena di aiutarlo, è ingannato da Zeus, il quale, subito dopo la morte di Ceryx, decide che il Fantasma di Sparta va fermato a ogni costo. È così che il Re degli Dèi, col pretesto di aiutarlo a sconfiggere il Colosso di Rodi, portato in vita da una magia, fa riversare a Kratos i propri poteri nella Spada dell'Olimpo, che poco dopo userà personalmente per ucciderlo. Ma nemmeno questa volta Kratos muore: è infatti salvato da Gaia, madre dei Titani, imprigionata da Zeus durante la grande guerra tra Titani e Olimpici. Ella gli offre il suo aiuto: per cambiare il suo destino, Kratos dovrà recarsi all'Isola delle Parche, dimora di queste, custodi del telaio del Destino, grazie al quale potrà tornare indietro nel tempo fino al tradimento di Zeus. Il Fantasma di Sparta supera così tutti i pericoli e le insidie dell'Isola, riuscendo a sconfiggere Lachesi, Atropo e Cloto. Esse, come gli rivelò Tanato tempo prima, non sono al di sopra degli dèi imponendo loro di accettare il proprio destino, come sempre si è creduto: sono, invece, burattini nelle mani di Zeus. Dopo averle uccise, Kratos riesce ad arrivare al Telaio del Destino. Torna così indietro nel tempo e prende possesso della Spada dell'Olimpo, con la quale ingaggia un terribile duello con il padre degli dèi. Kratos sta per vincere, quando in soccorso di Zeus arriva Atena, che si lascia uccidere al suo posto; mentre muore, la dea gli rivela che Zeus è suo padre, e che il motivo per cui l'aveva tradito era il timore del ciclo del figlio che sconfigge il padre, iniziato da Crono che aveva ucciso il padre Urano, e poi era stato sconfitto dallo stesso Zeus. Kratos già sapeva che Zeus era suo padre, questa è un'ulteriore conferma. Atena gli dice anche che i suoi tentativi non sarebbero valsi a nulla, poiché gli Dèi si sarebbero alleati contro di lui e i Titani. Ma Kratos non si arrende, e dichiara guerra all'Olimpo. Poi va da Gaia, viaggiando indietro nel tempo all'epoca della Titanomachia. Grazie ai suoi nuovi poteri ottenuti dalle Sorelle del Destino, Kratos teletrasporta parte dei Titani sopravvissuti nel tempo presente. Deciso a vendicarsi di Zeus, Kratos scala l'olimpo insieme a Gaia e agli altri Titani brandendo la Spada dell'Olimpo e urlando: "Zeus tuo figlio è tornato! Ed è qui per distruggere l'Olimpo!".

La vendetta finale - God of War III[]

In groppa a Gaia e seguito da Perse, Oceano, Iperione ed Epimeteo, Kratos trova subito come avversario divino Poseidone, che assieme agli altri dèi scaraventa giù molti dei Titani. Dopo uno scontro con i suoi cavalli e lui stesso nella sua forma d'acqua, Kratos riesce ad indebolirlo ed ucciderlo a mani nude, scatenando con la sua morte una delle molte piaghe che sconvolgeranno il mondo. Ciò però non lo preoccupa affatto e continua la sua scalata verso Zeus che, stufo del comportamento di suo figlio, lo scaraventa giù dall'Olimpo assieme a Gaia. Pur di salvarsi da morte certa, in quanto quasi senza mano, Gaia non accetta di aiutare Kratos e, in un grande gesto egoista, lo fa precipitare nell'Ade. Atterrando nello Stige, ferito e indebolito, Kratos perde tutti i suoi poteri e le stesse Spade di Atena vengono logorate dalle voraci anime del fiume. Ma Atena, in una forma eterea, gli si presenta dinanzi, rivelandogli di come esista ancora un modo per distruggere l'Olimpo: trovare la Fiamma dell'Olimpo custodita nelle sale più nascoste degli dèi. Kratos le chiede come mai lei, che morì per difendere suo padre, ora invece aiuti lui a distruggerlo. Atena gli svela che morendo ha appreso segreti tali da convincerla che è necessario uccidere Zeus per il bene dell'umanità. A Kratos non importa nulla dell'umanità ma accetta l'aiuto di Atena pur di uccidere Zeus. Incontrando successivamente anche Efesto, Kratos viene a conoscenza del fatto che non può passarvi attraverso, poiché è capace di uccidere un dio stesso. Il vecchio fabbro, inoltre, narra la sua triste storia poiché vede lui e Kratos molto simili nel passato. Per tornare al mondo di sopra, come ultima informazione, deve attivare i Portali di Iperione e per ciò è necessaria l'anima di un dio, che si rivelerà Ade, desideroso di vendicare la sposa Persefone, la nipote Atena e il fratello Poseidone. Sarà ucciso non molto dopo. Tornando sulle pendici dell'Olimpo, Kratos incontra Gaia, che punisce con un giusto regolamento di conti. Assiste poi alla battaglia fra Perse ed Elio, il quale verrà ucciso brutalmente dallo spartano stesso. Non molto dopo, anche il possente Titano della Distruzione seguirà lo stesso destino. Con la testa mozza di Elio, Kratos potrà far luce negli antri più bui e scoprire molti segreti nascosti. Entrando nelle Caverne di Eos, Kratos usa la Catena dell'Olimpo per viaggiare fra i diversi livelli dell'Olimpo e giunto ai piani superiori, uccide prima Ermes (padre del defunto Ceryx), da cui ottiene i suoi stivali; poi Ercole, invidioso delle sue gesta; ed infine, la sua matrigna Era. Incontra anche Afrodite, la quale gli spiega dell'esistenza di un Labirinto, essenziale per compiere la missione. A ciò però si oppone il marito, Efesto, che vedendo in Kratos una possibile minaccia per sua figlia, Pandora, lo spedisce nel Tartaro alla ricerca della pietra di Omphalos, così da forgiargli un'arma speciale. Qui Kratos ingaggia una spettacolare battaglia contro il suo nonno paterno, Crono, il quale lo incolpa di averlo condannato ad una fine ben peggiore rispetto a quella riservatogli nel Deserto delle Anime Erranti. Crono viene ucciso, e la pietra posta nella sua pancia viene data a Efesto, che però approfitta dell'occasione per fulminare Kratos. Fallisce però nell'intento e anche lui viene sconfitto, dando a Kratos il dono di sbloccare alcuni percorsi. In tal modo, entra nel labirinto e qui vi trova Pandora, che si rivela l'oggetto essenziale per estinguere la Fiamma dell'Olimpo e prendere il Vaso, che a quanto pare sia ancora carico del potere di uccidere un dio. Dopo aver sconfitto il possente guardiano Skorpius, Kratos riesce a sollevare il labirinto, distruggendo però allo stesso tempo la sala più nascosta dell'Olimpo. Zeus se ne accorge e ne segue l'ultimo scontro dove, senza che nessuno intervenga, Pandora si sacrifica per Kratos, spegnendo il fuoco divino. Il suo gesto però si rivela vano quando il Vaso si rivela vuoto. Colmo di rabbia, lo Spartano segue Zeus fino ad arrivare allo stesso posto dove venne fulminato all'inizio della battaglia. Qui ritrova Gaia, che, con la mano parzialmente ricresciuta, mira alla morte di entrambi i suoi discendenti. Questi, però, entrano in una sua ferita fatta da uno dei cavalli di Poseidone ed entrano dentro il corpo del Titano. Dopo una estenuante battaglia Kratos infilza Zeus con la Spada dell'Olimpo, uccidendo sia lui che Gaia, la cui morte distrugge completamente la natura già devastata dalle piaghe rilasciate. Credendo che la sua missione sia riuscita, Kratos recupera la spada dal corpo di Zeus e si allontana, ma la forma eterea di suo padre lo coglie di sorpresa, indebolendolo, distruggendo tutte le sue armi e confinandolo nella sua psiche. In questo viaggio mentale Kratos riesce a perdonarsi finalmente dei suoi peccati passati e, grazie alla voce di Pandora che lo guida, ritrova la speranza che aveva perduto con la morte dei suoi familiari. Riprendendo conoscenza e tornando più forte che mai, uccide finalmente Zeus con la sola forza delle mani, portando il mondo al Caos primordiale. Atena si rivela di nuovo, spiegando infine perché Kratos aveva trovato il Vaso vuoto: per paura che i mali rinchiusi in principio dopo la Grande Guerra fossero di nuovo rilasciati, Atena vi pose all'interno la Speranza, un potere talmente potente da poterli contrastare. Quando però venne aperto durante la battaglia di Atene, tutti i peccati si trasferirono negli dèi, impossessandoli e rendendoli ostili verso l'uomo che assorbì la Speranza, Kratos stesso. Atena giustifica così questo fatto per rimodellare il mondo a suo piacimento, chiedendo al semi-dio di restituirgli tale potere. Ma Kratos non ne vuole più sapere di lei e pronuncia queste parole: « La mia vendetta... si compie ora! ». Con un possente affondo di spada, si suicida un'altra volta, sprigionando il potere della Speranza custodito dentro di lui, il quale comincia a diffondersi nel mondo in rovina. Infine, sotto lo sguardo deluso di Atena, si accascia al suolo in fin di vita. Accade però che, dopo i titoli di coda, riesce in qualche modo a muoversi, e la scia di sangue che segue si ferma fino ad un precipizio: durante questa scena, che riprende la scia insanguinata dall'alto, si può notare chiaramente una sorta di aquila ricavata nella roccia, più verosimilmente una fenice, al centro del quale giace la spada dell'Olimpo. Non si sa quindi il destino ultimo del protagonista, destinato a rimanere nelle leggende e nei miti futuri, ma questo simbolo può essere interpretato come segno dell'immortalità o della rinascita di un nuovo mondo, se non quella di Kratos stesso.


L'altro mondo - Mortal Kombat 2011[]

Kratos viene evocato nel mondo di Mortal Kombat da un incantesimo sbagliato dell'imperatore dell'Outworld Shao Kahn,che cerca di tenerselo stretto. Tuttavia Kratos cerca di ucciderlo e, dopo aver ucciso moltissimi guerrieri, raggiunge Shao Kahn e lo elimina. Successivamente cerca di tornare nel suo mondo,ma viene raggiunto da Raiden. Kratos si prepara ad attaccarlo,ma si sorprende quando Raiden si inchina dinanzi a lui. Raiden gli spiega che, pur essendo le sue intenzioni malvagie, egli ha ucciso Shao Kahn e salvato la Terra, per questo gli è debitore. Kratos torna allora nel suo mondo, ricordandosi però del debito che Raiden ha con lui, pensando che prima o poi potrebbe tornargli utile.

Blade of Olympus: Kratos infilza l'avversario con le Lame dell'Esilio;questo si inginocchia,allora Kratos lo trafigge di nuovo,ma stavolta con la Spada dell'Olimpo,per poi tagliaro a metà.(Fatality)

Medusa's Gaze: Kratos estrae la testa di Medusa(anche se sembra di più la testa di Euriale)e pietrifica l'avversario,per poi distruggerlo con i Cestus di Nemea.(Fatality)

Baby Kratos: Kratos neonato stacca la testa ad un bambolotto.(Babality)

Armi[]

Nei vari God of War Kratos ha sempre con sé un tipo di armi che è diventato tipico del personaggio: si tratta di spade corte e "arrotondate" legate a catene poste attorno alle braccia del personaggio, le quali permettono di allungare il raggio d'azione di esse. Kratos utilizza queste armi per la prima volta quando Ares gli dona le Spade del Caos, e le cambierà per due volte: dopo che Ares gli avrà tolto le precedenti, Atena gli regalerà le Spade di Atena (fine di God of War) e quando perderà le Spade di Atena dopo essere precipitato nel fiume Stige, il fantasma di Atena gli donerà le Lame dell'Esilio.

Tuttavia Kratos durante le sue avventure avrà modo di utilizzare altri tipi di armi: rubate ai nemici appena battuti (Martello Barbarico, Lancia del Destino, Artigli di Ade, Cestus di Nemea), ricevute in dono (Spada di Artemide, Spada dell'Olimpo, Fruste di Nemesi), oppure trovate in modo del tutto casuale.

In God of War: Chains of Olympus Kratos utilizza armi divine che gli vengono sottratte alla fine dell'avventura da Atena ed Elio. Queste armi, che sono state trovate da Kratos in vari luoghi sono: Il Guanto di Zeus trovato nelle viscere del Tartaro, Lo Scudo di Elio trovato nel tempio del dio Sole.

Scheda Tecnica[]

Nome: Kratos, Il Servo di Ares, Il fantasma di Sparta, Lo schiavo degli Dei, L'assassino di Ares.

Origini: God of War.

Genere: Maschio.

Clasificazione: Semi Dio \ Dio della Guerra.

Età: Ignota.

Poteri e Abilità

  • In forma mortale: Super forza, super velocità, super durabilità, abile con ogni genere di arma, manipolazione dell'elettricità, manipolazione della terra, può pietrificare i nemici con lo sguardo di Medusa, usando la testa di Elios può accecare gli avversari e dissolvere illusioni, può parare attacchi fisici ed energetici grazie al vello d'oro, grazie agli artigli di Ade può rubare le anime dei nemici, resistenza alla manipolazione dell'anima e delle casualità.
  • Come dio della guerra ha tutti i poteri di Ares: super forza, velocità, durabilità, resistenza, telecinesi, immortalità (tipo 1), creazioni di dimensioni tascabili, manipolazione della realtà (solo nelle dimensioni tascabili che lui creà), rigenerazione (Basso-Media), può diventare gigante.

Debolezze: Nessuna.

Capacità Distruttiva: Piccola Isola+ | in forma Gigante Maggiore.

Raggio D'Azione: Mischia Umana Estesa+ con Lame dell'Esilio | Svariati Metri con l'Arco.

Velocità: Sovrumana.

Durabilità: Piccola isola+.

Forza di Sollevamento: Classe E.

Forza Contudente: Classe EJ.

Resistenza: Disumana.

Equipaggiamento Standard: Moltissimi oggeti, i piu' frequenti sono le Lame dell'Esilio, Spada dell'Olimpo e tante altre armi.

Intelligenza: Alta.

Attacchi / Tecniche Particolari

- Ira di Zeus: Consiste in un fulmine che può essere scagliato per colpire i nemici a lunga distanza.

-Ira di Crono: Scaglia un globo elettrico dal quale si irradiano fulmini che colpiscono tutti i nemici.

- Esercito di Ade: Consiste in un gruppo di tre potenti anime che scaturendo dal corpo di Kratos, attaccano i nemici permettendo di aumentare l'indicatore combo.

- Scossa di Atlante: Consiste in un potente terremoto che travolge gli avversari, facendoli cadere a terra. Tramite potenziamento, è possibile inoltre lanciare delle enormi rocce verso gli avversari. Inoltre mentre la utilizzi sei invulnerabile.

Vittorie all'interno della Virtual Arena[]

Sconfitte all'interno della Virtual Arena[]

Advertisement