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Sono stati prodotti in totale cinque lungometraggi tratti dalla serie: i primi quattro tra il 1987 e il 1989 (durante la trasmissione della serie animata) e il quinto nel 2004 (tra la prima e la seconda parte della serie di Hades). Tutti è cinque i lungometraggi risultando in gran parte incongruenti con la normale serie ed infatti non sono canonici.
Saint Seiya[]
La dea della discordia[]
Eris, dea della discordia, fa ritorno sulla Terra all'interno di una mela d'oro e prende possesso del corpo di Daisy, giovane assistente di Lamia al collegio St. Charles ed amica di Cristal. La resurrezione della dea porta alla rinascita del suo tempio e dei cinque Cavalieri ombra. Il vero obiettivo di Eris però è Atena, e così la dea rapisce Lady Isabel durante una cavalcata mattutina e la porta al proprio tempio, legandola all'Altare del sacrificio e spiegandole che intende usare la sua energia vitale per completare la propria resurrezione. Vista la certezza di Isabel che i Cavalieri la salveranno, Eris manda loro una sfida, facendoli accorrere al Tempio e contrapponendo loro i Cavalieri ombra. Contemporaneamente, Eris inizia a sottrarre la forza vitale di Atena con la mela d'oro. I Cavalieri di Atena corrono separatamente verso l'Altare in cui si trova Lady Isabel, ma vengono intercettati dai Cavalieri ombra. Pegasus sconfigge Lesia, ma viene ferito da una freccia avvelenata; Sirio e Andromeda hanno la meglio, seppur a fatica, su Ian e Relta, mentre Andromeda è sul punto di soccombere contro Orfeo, ma viene salvato dall'arrivo di Phoenix, che si sbarazza del nemico. Alla fine tocca a Pegasus e Phoenix affrontare Serian, l'ultimo Cavaliere ombra rimasto, ed anche il più potente, proprio mentre Eris risorge finalmente nel proprio corpo divino ed Atena è sul punto di spegnersi. I due eroi vengono sconfitti da Serian, ma Pegasus, sostenuto dai cosmi e dalle voci degli amici, trova al forza di rialzarsi, e indossando l'armatura d'oro del Sagittario sconfigge Serian, per poi distruggere Eris e la mela d'oro con la sua freccia. La morte di Eris permette ad Atena di risvegliarsi, ed anche Daisy è salva, libera dall'influsso della dea malvagia.
L'ardente scontro degli dei[]
Cristal il Cigno tenta di salvare tra i ghiacci polari un uomo assalito da misteriosi guerrieri: sebbene lo sforzo si riveli inutile, il Cavaliere del Cigno viene messo in guardia, dall'ormai morente vittima della misteriosa aggressione, sulle mire di conquista da parte del paese nordico di Asgard. Dopo questo episodio Crystal scompare misteriosamente. Sulle sue tracce giungono ad Asgard Lady Isabel e gli altri Cavalieri dello zodiaco, che vengono ricevuti con grandi onori da Balder, ministro del culto di Odino. Ben presto però il perfido sacerdote, che mira in realtà ad estendere il suo dominio più a sud, svela i suoi piani e fa rapire Lady Isabel scagliando contro i Cavalieri dello zodiaco i suoi fortissimi Guerrieri del Nord, tra i quali si nasconde anche lo stesso Cristal, che privato della memoria, combatte con il nome di Midgard. Alla fine i Cavalieri di Atena riescono a sconfiggere i loro avversari, grazie anche all'aiuto di Freyr, principe di Asgard.
La leggenda dei guerrieri scarlatti[]
In questa avventura i Cavalieri dovranno vedersela contro Abel, reincarnazione di Febo, dio del Sole e delle Arti, figlio di Zeus e quindi fratello di Atena, e i Cavalieri della Corona a lui sottoposti. Dopo essersi reincarnato il Dio raggiunge Atena, che apprende del suo proposito di punire l'umanità per la corruzione sterminandola come al tempo del diluvio universale. Per ottenere ciò dona nuova vita ai cavalieri d'oro periti durante la corsa alle dodici case che gli giurano fedeltà e congeda i cavalieri di bronzo con l'appoggio di lady Isabel. Apollo accompagnato quindi da Atena si reca in Grecia nel suo tempio ove prepara il genocidio del genere umano; ma li Isabel tenta di attaccarlo venendo tuttavia disarmata da Febo nettamente più forte, e la dea gli rivela il suo piano, ossia di eliminarlo cogliendolo di sorpresa senza sottoporre ad inutili rischi i suoi devoti cavalieri. Il dio quindi con un incantesimo uccide la dea. Acquarius e Capricorn, a causa della loro devozione alla dea, si ribellano al dio, ma dopo essere stati circondati dai cavalieri della corona vengono eliminati. I cavalieri di bronzo quindi, avendo avvertito la scomparsa del cosmo di lady Isabel, si recano in Grecia decisi a vendicarla. Pegasus primo ad arrivare si imbatte in Atlas della Carena, viene sconfitto facilmente dal cavaliere di Apollo poiché incapace di combattere al massimo delle proprie forze essendo demoralizzato dalla morte di Atena, e viene lasciato ai piedi della scalinata del tempio. Sirio si imbatte in Cancer, che dopo un duro scontro perisce sotto i colpi del dragone; il quale viene a sua volta ferito gravemente da Berenice. Andromeda incontra il redivivo Fish, che con la rosa bianca riesce a mettere fuori combattimento il cavaliere, ma Fenix arriva in tempo per salvare il fratello e affrontare Fish, che viene colpito dalle ali della fenice che gli ritorcono contro la sua stessa rosa bianca, tuttavia Fenix viene colpito alle spalle da Atlas che gli distrugge l'armatura e lo ferisce rendendolo incapace di proseguire. Cristal viene affrontato da Berenice, il quale con i suoi colpi gli procura gravi ferite; ma il cavaliere vedendo la croce della madre e ricordando le parole di Acquarius uccide il guerriero di Apollo congelando il suo corpo. Nel frattempo Pegasus benché ferito tenta la scalata al tempio imbattendosi in Gemini, il quale lo percuote spingendolo a reagire. Pegasus spinto dalle parole del Cavaliere d'oro lo attacca con tutte le sue forze riuscendo a sconfiggerlo, allora Gemini gli rivela di averlo affrontato al solo scopo di spingerlo a riacquistare il settimo senso e a sconfiggere Apollo, e inoltre gli rivela che la dea non è morta ma è sospesa tra la vita e la morte dal colpo del Dio, e che può essere ancora salvata se raggiunta in tempo. Sopraggiunto Jaoh della Lince Gemini gli si para davanti, poiché ferito decide di lanciarsi in un colpo suicida(simile alla pienezza del dragone) che gli costa la vita ma gli consente di uccidere il cavaliere della corona e di far proseguire Pegasus. I cavalieri di bronzo riuniti proseguono sino alla sommità del tempio dove si imbattono in Atlas che in un primo momento li sconfigge tutti e cinque. Ma Pegasus espandendo al massimo il proprio cosmo richiama le armature del Sagittario di Acquario e di Bilancia, che gli consentono di eliminare Atlas e di richiamare l'anima di Atena dall'Ade. Apollo adirato affronta personalmente Pegasus dimostrandosi un avversario tenace, Pegasus quindi sostenuto dal cosmo dei suoi quattro compagni carica la freccia di Sagitter colpendo al cuore il Dio sconfiggendolo definitivamente. I cavalieri stremati ma vittoriosi possono così tornare alle rispettive case.
L'ultima battaglia[]
Pegasus, Sirio, Cristal, Andromeda e Phoenix affrontano in questo film il più potente e spietato degli avversari: Lucifero, il Sovrano degli Inferi. Relegato fin dai tempi del mito nelle profonde oscurità dalla dea Atena egli ritorna sulla Terra per brama di vendetta. Dopo aver ucciso i cavalieri d'oro, decapita la statua di Atena ed erge la sua fortezza, il Palazzo degli Intrighi, nei pressi del Grande Tempio. Affiancato dagli spiriti di Nettuno, Discordia e Apollo, le tre malvagie divinità che i cavalieri di Atena avevano faticosamente sconfitto nelle loro precedenti avventure, Lucifero lancia un ultimatum a Lady Isabel: la giovane dovrà sacrificarsi o l'intero pianeta verrà devastato dalla sua furia demoniaca. I Cavalieri dello Zodiaco sono chiamati ad una impresa disperata, contrastare il potente avversario sfidando i terribili demoni infernali per poter salvare la dea della Giustizia e l'intera umanità. In un primo scontro presso il Grande Tempio Pegasus, Andromeda e Crystal vengono feriti dai quattro demoniaci vassalli di Lucifero: Astaroth, Belzebù, Eligor e Molock. Complice l'assenza dei suoi protetti, Lady Isabel si reca da Lucifero pronta a sacrificarsi per salvare la terra. I cavalieri ad eccezione di Phoenix corrono in soccorso della dea mentre i
demoni di Lucifero sbarrano loro la strada. Mentre Sirio si batte contro Astaroth, Andromeda si batte con Eligor e Crystal con Molock. Sirio rimane ferito da Astaroth che riesce tuttavia a sconfiggere, prima di essere sconfitto a sua volta da Belzebù. Andromeda vede la sua catena e la sua armatura distrutte da Eligor, ma al momento decisivo Phoenix corre in suo aiuto distruggendo il nemico col colpo del fantasma diabolico. Crystal è intanto vittima delle allucinazioni prodotte dal potere di Molock che è in grado di far riaffiorare alla mente dell'avversario i ricordi più profondi, la cui distruzione comporta anche la cancellazione dalla mente e l'oblio. Disperato, attacca comunque il suo nemico distruggendolo. Pegasus raggiunge Lady Isabel che percorre il cammino verso Lucifero su una scalinata irta di rovi: sulla sua strada si para però Belzebù, il più forte dei demoni di Lucifero, pronto a combatterlo. Ingaggiano tra loro una battaglia mentre giunge alla meta anche Phoenix, che rimane immobilizzato prima dai rovi e poi da un colpo fatale dello stesso Lucifero. Arrivano gli altri cavalieri per bloccare Belzebù mentre Pegasus corre in aiuto di Lady Isabel, sanguinante ma pronta a battersi con il suo nemico: l'aiuto dei compagni permette a Pegasus di indossare le vestigia del Sagittario, con la quale uccide Belzebu e Lucifero stesso.
Le porte del paradiso[]
Il film si apre con Pegasus su una sedia a rotelle, in seguito al combattimento sostenuto contro Ade nei campi elisi. Il cavaliere viene presto attaccato da un trio di cavalieri, mandati dalla dea Artemide per vendicare gli oltraggi fatti dai cavalieri verso gli dei Poseidone ed Ade. Nonostante gli angeli di Artemide attacchino con delle lance Pegasus, questo non subisce danni, grazie alla protezione di Atena che lo ha accudito per tutto il tempo. Atena si offre così di cedere volontariamente il suo potere (insieme all'arbitrio sulla Terra) ad Artemide, a patto però che questa non uccida i suoi cavalieri. Nel frattempo Pegasus si risveglia dal coma in cui versava e, vagando, si imbatte in Castalia, che lo indirizza verso il santuario. Arrivato qui, Pegasus ha un confronto con il cavaliere dell'Unicorno, Tisifone ed Aspides, che ora sono votati ad Artemide. Provando a combattere, Pegasus scopre di non riuscire più a bruciare il suo cosmo: ciò è dovuto al volere di Atena, che ormai l'ha disconosciuto come cavaliere. Intanto Andromeda sta combattendo contro Teseo, uno degli angeli di Artemide e, in evidente difficoltà, viene aiutato da Phoenix. Inizialmente i due vengono sconfitti dall'angelo ma poi, grazie anche all'aiuto dei cavalieri d'oro (le cui anime sono state sigillate in una statua), riescono a recuperare le forze e a sconfiggere così il nemico. Nel frattempo Pegasus trova la sua armatura, la indossa ignorando il dolore (è il suo corpo che rifiuta il cloth) e si incammina verso Sirio e Cristal, che stanno combattendo contro Odisseo, altro angelo di Artemide. Nonostante gli sforzi Pegasus non riesce ad infliggere alcun danno al nemico, perciò Cristal e Sirio si sforzano affinché Pegasus riesca a passare per raggiungere Atena, che intanto sta versando il suo sangue per concedere più tempo alla terra, in modo che venga distrutta il più tardi possibile da Artemide. Cristal e Sirio, nonostante le ferite, riescono a sconfiggere Odisseo e cadono a terra privi di forze. Intanto Pegasus ha un incontro con Icaro, l'angelo più vicino ad Artemide che aspira a lasciare la condizione di semplice uomo per divenire un dio. Dopo un breve scambio di colpi, i due vengono interrotti da Castalia che grazie ad un amuleto posseduto sia da lei che da Icaro scopre che questi è suo fratello Toma. Il combattimenti finisce con Pegasus scagliato giù da un burrone e Castalia che se ne va.
Pegasus riprende il suo cammino verso Atena, ma viene interrotto nuovamente da Icaro che, con un colpo, lo scaglia presso la sala nella quale Atena sta versando il proprio sangue. La dea dice a Pegasus si doverlo privare della vita, si fa ridare la propria asta da Artemide, e trafigge così il corpo del cavaliere. Così facendo però Isabel non uccide Pegasus,bensì lo libera dalla maledizione di Ade: Pegasus affronta Icaro e lo sconfigge. Icaro confessa di non essersi mai dimenticato della sorella, unico sentimento che lo legava ancora alla sua condizione di umano. Intanto Artemide si prepara con un arco a trafiggere Atena, che ha deciso di muovere guerra agli dei: all'ultimo momento però Icaro si fa trafiggere al posto della dea, chiedendo ad Artemide di risparmiarla.
Proprio in questo momento irrompe nella sala, potentissimo, Apollo, che afferra Atena con l'intento di ucciderla. Pegasus però si frappone fra i due, così Apollo sferra un colpo potentissimo che lacera totalmente i vestiti del cavaliere ed i pezzi del cloth ancora integri. Nonostante la potenza formidabile dell'avversario, Pegasus decide di scagliare verso di lui un colpo, un solo colpo simboleggiante l'umanità, atto a testimoniare l'esistenza dell'uomo.