Scontro di titani (Clash of the Titans) è un film sulla mitologia del 1981 diretto dal regista Desmond Davis. È caratterizzato dagli effetti speciali di Ray Harryhausen, candidato al Saturn Award, e dalla presenza di un cast di tutto rispetto: Laurence Olivier (Zeus), Maggie Smith (la vendicativa Teti), Ursula Andress (Afrodite). La piana archeologica di Paestum, in Campania, con i suoi templi, fu tra le ambientazioni scelte dalla produzione per girare alcune esterne del film.
Trama[]
La scena iniziale del film presenta Acrisio, re di Argo, nell'atto di gettare una bara in mare dove ha rinchiuso la figlia Danae insieme al figlio neonato Perseo. Dal Monte Olimpo, il re degli dèi Zeus assiste irritato (essendo il padre di Perseo) alla scena e, tramite un sortilegio, uccide Acrisio mentre Poseidone rade al suolo Argo con il potentissimo mostro marino Kraken, dopodiché fa in modo che la bara con Danae e Perseo arrivi sana e salva all'isola di Serifo. Qui il piccolo Perseo cresce diventando forte e meraviglioso. Sull'Olimpo, nel frattempo, Zeus è turbato per colpa di Calibos, il crudele figlio mortale della dea Teti. Questi ha infatti fatto razzia di cavalli alati di Zeus e questo lo castiga tramutandolo in un orribile mostro simile a un Satiro. Teti, per vendicarsi di Zeus, trasporta nel sonno Perseo nell'Anfiteatro della città di Giaffa, ma viene cordialmente accolto da Ammon, un vecchio drammaturgo e attore. Il giorno dopo, Perseo riceve doni dal Monte Olimpo da parte di Zeus: una spada indistruttibile, uno scudo che riflette dall'interno e un elmo capace di rendere invisibile. Il giovane eroe viene a sapere del problema della città di Giaffa: La principessa Andromeda, figlia della regina Cassiopea, rivolge a chi le chiede la mano dei difficili enigmi e chi non sa rispondere viene punito con la morte. Di notte, grazie all'elmo dell'invisibilità, Perseo scopre che ogni sera lo spirito di Andromeda viene portato via da un avvoltoio gigante. Per risolvere il mistero, Perseo riesce a domare Pegaso, uno degli ultimi cavalli alati e insegue l'avvoltoio la notte successiva. Scopre che Andromeda è portata in una lontana palude per venire messa al cospetto del mostruoso Calibos, che le assegna un nuovo enigma per notte e avrebbe smesso solo se Andromeda si fosse decisa di sposarlo. Dopo il ritorno della principessa, Perseo sfida in duello Calibos che fa cadere l'elmo invisibile nella palude, ma l'eroe riesce a sconfiggerlo mozzandogli una mano. Il mattino seguente Perseo visita Andromeda, riesce a risovere il suo enigma (siccome era venuto a conoscenza della soluzione quando era invisibile da Calibos) e le rivela di aver sconfitto il malvagio rendendo così Andromeda libera. La principessa riconoscente decide di sposarsi con lui. Durante la cerimonia però, Cassiopea si vanta della bellezza di Andromeda offendendo Teti e la rabbiosa dea, attraverso la testa di una sua statua, comanda che al termine di trenta giorni Andromenda venga data in pasto al Kraken, o la città di Giaffa ne pagherà le conseguenze. Perseo, volendo salvare l'amata, parte alla ricerca di un rimedio, ma il vendicativo Calibos aggrava la situazione catturando Pegaso. Zeus allora ordina ad Atena di donare a Perseo la sua civetta Bubo per aiutarlo. La dea, non volendo separarsi dall'amata civetta, si fa costruire da Efesto un clone meccanico di Bubo, che invia a Perseo per indicargli la retta via. Perseo e i suoi uomini raggiungono l'antro delle Sorelle Forcidi: qui Perseo costringe le megere a rivelare l'unico modo per uccidere il Kraken, e cioè il potere pietrificante della serpentiforme Medusa, che vive nell'Isola dei Morti, nel bel mezzo del fiume infernale Stige. Perseo e i suoi compagni attraversano il fiume maledetto con un passaggio di Caronte, il traghettatore di Ade. Arrivati nei pressi della tana di Medusa, Perseo e i suoi vengono attaccati da Dioskilos, un mostruoso cane a due teste, ma l'eroe riesce a uccidere la bestia a fil di spada. La battaglia contro la gorgone sarà dura e moriranno molti uomini, ma alla fine Perseo, aiutato dallo scudo specchiante, riesce a tagliare la testa della Medusa. Di notte però, Calibos attacca Perseo e i soldati rimasti facendo sgorgare il sangue di Medusa dal quale nascono degli Scorpioni giganti che, nonostante vengano sconfitti, provocano la morte dei compagni di Perseo. L'eroe alla fine uccide Calibos scagliandogli la spada nel petto. Bubo nel frattempo vola nella palude, libera Pegaso e dà fuoco all'antro di Calibos. A Giaffa però, stanno legando Andromeda mentre fa la sua apparizione il gigantesco Kraken, pronto a divorarla. Perseo, al galoppo di Pegaso, arriva appena in tempo e usando lo sguardo di Medusa, pietrifica il Kraken facendolo collassare, per poi gettare la testa della gorgone in mare. Andromeda e Perseo si possono finalmente sposare mentre Ammon pensa di scrivere un poema sull'avventura dell'eroe. Il film termina con Zeus che, per ricordare in eterno le imprese di Perseo, Andromeda, Pegaso e Cassiopea crea in loro onore delle costellazioni.
Scontro tra titani (2010)[]
Il film inizia con un'introduzione nella quale viene raccontato che nella notte dei tempi, i potenti Titani si scontrarono contro i loro stessi figli, gli Dei dell'Olimpo. Il più crudele fra di loro, Ade, creò un gigantesco mostro marino per aiutare gli dèi nella battaglia: il Kraken. Dopo aver sconfitto i Titani, Zeus diventò il capo degli dèi, Poseidone il re dei mari mentre ad Ade toccarono, per inganno da parte del fratello Zeus, gli inferi. Mentre l'Olimpo governava, Ade tramava vendetta. Un pescatore trova una cassa e, aprendola, trova all'interno la morta Danae con il suo figlio neonato ancora vivo: Perseo. Anni dopo, il pescatore e la sua famiglia hanno ormai cresciuto Perseo, finché un giorno arrivando nelle scogliere di Argo assistono a uno spettacolo incredibile: i soldati di Argo hanno appena demolito la statua raffigurante Zeus. Ade, furioso, inizia a fare strage dei soldati facendo però affondare la famiglia adottiva di Perseo mentre questo, rimasto senza sensi nel tentativo di salvarli, viene recuperato dai soldati sopravvissuti. Questi lo portano alla reggia di Argo, dove dimorano il re Cefeo e la regina Cassiopea, insieme alla bellissima principessa Andromeda (preoccupata per le continue ribellioni dei genitori contro gli Olimpici). Cassiopea si vanta della beltà di Andromeda offendendo gli dèi, ma la sua superbia viene presto punita con l'ennesima apparizione di Ade, che uccide tutti i soldati e la regina. Il dio ordina che Andromeda venga sacrificata in pasto al Kraken entro dieci giorni o Argo verrà distrutta dal mostro marino. Perseo, riconosciuto come semidio, viene imprigionato alla reggia e torturato da Draco, il generale dell'esercito di Argo, finché non si deciderà circa il fare qualcosa per salvarli. Nella cella l'eroe viene visitato dall'immortale Io, che gli racconta del passato di Perseo: anni fa, quando il re Acrisio venne a sapere che Danae era stata ingravidata da Zeus, decise di gettarla in mare chiusa in una cassa con il neonato Perseo. Per questo atto di estrema crudeltà, Zeus fulminò Acrisio deformandolo in un'orribile creatura assetata di vendetta contro il dio: Calibos. Consapevole che è stato generato per fermare i piani di Ade e volendo affrontare il dio per vendicare la sua amata famiglia adottiva, Perseo decide di passare all'azione. Intanto però, in una palude deserta, Ade si allea con Calibos, affinché questo uccida Perseo. Nel frattempo, Perseo parte con dei valorosi soldati guidati da Draco, accompagnato sempre da Io. Nella foresta, Perseo riceve doni dall'Olimpo: una potentissima spada forgiata da Efesto e il meraviglioso Pegaso, uno dei cavalli alati di Zeus. Draco dice a due soldati di seguire Perseo ma questi vengono improvvisamente attaccati da Calibos, e vengono brutalmente assassinati. Arrivano altri soldati, e alcuni di questi rimangono uccisi, Draco riesce però a mozzargli una mano e Calibos fugge. Perseo e i soldati sopravvissuti decidono di seguirlo arrivando in un deserto, qui, il sangue di Calibos viene assorbito dalla sabbia e crescono dei giganteschi scorpioni; Perseo e i suoi vengono messi alle strette e un paio di loro vengono colpiti dal micidiale pungiglione degli scorpioni, riescono comunque ad ucciderne alcuni ma, all'arrivo di altri scorpioni ancora più colossali, si trovano in difficoltà. Vengono però aiutati dai Djinn, stregoni del deserto fatti di legno carbonizzato, che domano gli Scorpioni giganti. Quando però Perseo si avvicina ai Djinn, la pelle sul braccio si inizia a bruciare: Ade ha avvelenato il ragazzo. Draco gli racconta che deve pregare gli dei se vuole guarire Perseo però, dopo aver subito la morte della sua famiglia, causata appunto, dagli dei, rifiuta: Draco, per avvertirlo, lo sgrida e lo minaccia. La sera stessa, il capo degli Djinn si introduce nella tenda di Perseo e lo cura; i soldati aggrediscono la creatura che, dopo aver preso in ostaggio uno dei soldati, spiega di essere loro amico, infatti, anche gli Djinn si vogliono liberare degli dei e il capo dice di poter accompagnare Perseo e i soldati dalle Streghe dello Stige: queste, sottomesse da Perseo, affermano che l'unico modo di uccidere il Kraken è usare lo sguardo pietrificante della Gorgone Medusa che vive al di là del fiume infernale Stige. Perseo e i suoi compagni attraversano lo Stige grazie a Caronte. Arrivati nell'antro di Medusa, Io, invece, dovrà rimanere fuori. All'interno, mentre stanno girovagando, delle frecce feriscono Draco e uccidono due dei soldati, il gruppo, quindi, si divide: un paio di uomini va a destra, il capo degli Djinn e Perseo a sinistra, Draco, invece, va dritto. I due soldati incontrano Medusa e rimangono pietrificati. Perseo e il Djinn, invece, vengono inseguiti dalla Gorgone: Perseo assiste alla cattura del suo compagno che si fa saltare in aria, distraendo Medusa. Questa, si scontra con Perseo, raggiunto da Draco, che rimane pietrificato. Alla fine però, l'eroe la decapita con la spada prendendo la sua testa, con la quale può uccidere il Kraken. La vittoria si tramuta però in dolore quando Io viene assassinata da Calibos. Perseo duella con Calibos, uccidendolo, per poi salire in groppa a Pegaso e andare a salvare Argo. Intanto sull'Olimpo Ade, potenziato con la paura degli uomini, riesce a spodestare Zeus, per iniziare a portare l'inferno sulla terra e invocare il Kraken, che inizia a distruggere Argo ma si ferma allorché Andromeda viene legata per essere offerta in sacrificio al mostro. Perseo, dopo un rocambolesco scontro aereo contro le Arpie di Ade, riesce a pietrificare il Kraken con lo sguardo di Medusa: il mostro marino si tramuta in pietra per poi frantumarsi in mille pezzi, e nel caos generale Perseo si sbarazza della testa della Medusa. Ade infuriato attacca Perseo, ma questo gli trafigge il cuore con la spada ferendolo mortalmente. Indebolito, Ade sprofonda negli inferi. L'Olimpo e gli dèi sono così salvi. Zeus si reca dal figlio per offrigli un posto sull'Olimpo, ma l'eroe rifiuta preferendo rimanere sulla terra e vivere come un uomo, ma adorato come un dio. Infine Zeus gli dona un ultimo regalo: il ritorno alla vita della sua amata Io, così che possano vivere insieme.
La furia dei titani[]
Dieci anni dopo la sconfitta del mostruoso Kraken, Perseo tenta di vivere una vita più tranquilla in un villaggio di pescatori, crescendo da solo il figlio di dieci anni, Elios. Ma il caos e la distruzione totale incombono, la situazione per gli dei dell'Olimpo è peggiorata, poiché gli uomini hanno smesso completamente di pregare e di credere in loro. Senza la devozione dell'uomo, gli dei stanno perdendo i loro poteri, il creato si decompone ed inoltre essi non sono più in grado di contenere i Titani, guidati da Crono, il padre dei fratelli Zeus, Ade e Poseidone. Il triumvirato aveva rovesciato il loro potente padre molto tempo fa, imprigionandolo nel mondo sotterraneo Tartaro. Perseo viene a conoscenza che l' unica arma per fermare Cronos è un'arma divina denominata "la lancia della triade" formata dall fusione della saetta di Zeus, del tridente di Poseidone e del forcone di Ade. Quando Ade e Ares fanno un accordo con Crono per catturare Zeus, Perseo intraprende un'insidiosa missione per salvare Zeus e sconfiggere i titani. Perseo viene aiutato e affiancato nella sua missione dalla regina guerriera Andromeda, da Agenore, semidio figlio di Poseidone, e dal dio caduto Efesto, creatore delle armi divine che sconfissero Cronos e del Tartaro stesso.
Errori[]
- Nonostante il film sia ambientato nella Grecia antica, l'epitaffio sulla tomba della musa IO è scritto in un'attualissima lingua inglese.
- Durante la scena della battaglia con Crono, le truppe greche utilizzano al posto delle catapulte dei trabucchi, armi d'assedio inventate nel XII secolo e quindi anacronistiche.
- Nel primo dialogo tra Perseo ed Agenore, quest'ultimo dice a Perseo "va all'inferno", essendo il film ambientato nella Grecia antica la concezione di inferno (nata solo nel Medioevo) non esisteva ancora, bensì esisteva quella degli Inferi.
- Durante una delle battaglie vengono sfruttate delle trincee, ma in realtà l'utilizzo di queste è nato con l'avvento della polvere da sparo.